ABBIATEGRASSO – La chiusura notturna del P.S. e le sorti dell’ospedale Cantù di Abbiategrasso sono sempre al primo posto per quanto riguarda le segnalazioni, i lettori sono sempre più attenti e pronti a riferire disagi e preoccupazioni e a suggerire azioni di protesta. Ne riferiamo alcune, la scorsa settimana si è tenuto un momento di festa con gli auguri natalizi organizzato dalla Fondazione onlus dei 4 ospedali per i dipendenti di ciascuna struttura, mercoledì 13 è toccato ad Abbiategrasso, per l’occasione era presente anche il direttore generale Massimo Lombardo, alcune segnalazioni lo riguardano personalmente. Ci sono arrivate tre fotografie che mostrano l’ auto blu di cui dispone, che è stata vista parcheggiare e sostare davanti al P.S. davanti al cartello Rimozione Forzata, questo ha contrariato i testimoni che chiedono se “le regole non valgono per tutti” ed esprimono giudizi fortemente negativi. Una festa apprezzata dai dipendenti che però non hanno poi risparmiato la loro ironia, riferendo che lo stesso dott. Lombardo, “ha nuovamente parlato di potenziamento del Cantù, quando in realtà si sta seguendo la strategia di sminuire i reparti essenziali per farne un poliambulatorio, si continua a indicare come eccellenza ‘il piede diabetico’, è vero che sposta ad Abbiategrasso molti pazienti da tutto il territorio e oltre ma non è certo un servizio primario per gli oltre 83.000 abitanti del territorio, ora al suo principale referente che dovrebbe essere già oberato quindi, è stato affidato anche il primariato di medicina, una scelta consona per potenziare i 2 reparti?”. Diverse ma nello stesso tempo sempre simili le segnalazioni di attese molto lunghe al P.S. di Magenta, dovute al sovraffollamento che costringe a “tornare a casa dopo ore, rinunciando a sottoporsi alla visita o comunque passare la notte a casa, rimandando al giorno dopo per timore dei disagi che ben conosciamo: attese, problemi di trasporto o meteorologici, questa è sicurezza?”. Un lettore esasperato lancia anche un appello: “Se non riaprono il P.S. prima delle elezioni, tutti gli abitanti dei 15 comuni dell’abbiatense dovrebbero annunciare che non andranno a votare. Diventeremmo un caso nazionale, si accenderebbero i riflettori mediatici e probabilmente i politici che ora, nonostante il Sì della commissione regionale, fan finta di niente e continuano a prenderci in giro, dovranno risponderne e confrontarsi pubblicamente”. E.G.
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