MAGENTA – Il 20 gennaio i Carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso hanno tratto in arresto nella flagranza di “sequestro di persona”, “rapina aggravata in concorso” e “lesioni personali” due cittadini cinesi di 43 e 46 anni.

Alle ore 12.00 circa, i due hanno fatto irruzione all’interno di una sala slot di Magenta (Ml), di proprietà di una 44enne cinese, sorprendendo alle spalle una dipendente dell’esercizio commerciale, 25enne italiana, sequestrandola e legandole mani e piedi con nastro adesivo, per poi asportare 1700 euro in contanti. Durante la rapina, la malcapitata è riuscita a inviare un messaggio di aiuto alla madre pregandola di chiamare i Carabinieri.

sequestro slot Magenta

Quest’ultima ha contattato un proprio vicino di casa, Appuntato Scelto Q.S. in servizio presso la Compagnia Carabinieri di Abbiategrasso, che ha allertato immediatamente la centrale operativa e, libero dal servizio, si è recato sul luogo della rapina. Giungendo sul posto, ha avvistato i due soggetti mentre uscivano precipitosamente dal locale per fuggire a bordo di un’autovettura di grossa cilindrata di colore bianco, della quale il militare è riuscito ad annotare il numero di targa, fornendolo ai colleghi. Il Carabiniere ha prestato soccorso alla ragazza sequestrata, assicurandosi delle sue condizioni e liberandola dai nastri adesivi. Successivamente è stata visitata dal personale medico del 118 e trasportata presso l’ospedale di Magenta, da dove è stata dimessa con 7 giorni di prognosi.

Contestualmente due equipaggi della Sezione Radiomobile, in servizio perlustrativo, hanno intercettato l’autovettura ricercata con a bordo i due fuggiaschi, in via Elsa Morante a Magenta, bloccandone le vie di fuga su entrambe le direzioni di marcia. I due soggetti, sottoposti a perquisizione, sono stati trovati in possesso della somma rubata, di due passamontagna, di un paio di guanti, di un rotolo di nastro adesivo, di fascette da elettricista e dell’unità DVR di videoregistrazione asportata dalla sala slot.

Il 46enne, inoltre, è risultato già destinatario di un ordine di carcerazione – contestualmente eseguito – emesso nel novembre 2016 dal Tribunale di Milano a seguito di condanna definitiva, dovendo espiare la pena di due mesi di reclusione per “evasione” risalente al 2011. Gli arrestati sono stati accompagnati presso il carcere “San Vittore” di Milano.