MAGENTA – Il 15 ottobre si è aperta la stagione di taglio dei boschi. In un periodo di carenza energetica come questa, la legna da ardere ritorna ad essere una risorsa preziosa. Gli aumenti del valore di questa materia prima, che al momento si aggirano intorno al 20-30 %, porteranno ad un aumento delle richieste di taglio anche nei boschi del Parco, sebbene la legna tagliata questo autunno avrà la sua migliore resa nell’inverno del prossimo anno.

La legge prevede che anche nelle aree protette e quindi nel Parco del Ticino sia possibile tagliare i boschi, tuttavia tale attività viene qui regolamentata con norme speciali e l’Ente sottopone l’attività selvicolturale, anche nei boschi di proprietà privata che costituiscono la stragrande maggioranza, a un regime autorizzativo attento, ove necessario anche con l’uscita di tecnici per definire le modalità del taglio di utilizzazione.

Una corretta selvicoltura (taglio del bosco) permette il prelievo di legna mantenendo intatto il “capitale naturale”, viceversa tagli fatti male possono risultare molto dannosi per l’ecosistema. Il Parco si adopera quindi per applicare quella che potremmo definire selvicoltura sostenibile.

Questa attività prevede una gestione costante e numericamente molto rilevante dei procedimenti sottoposti all’Ente, a partire dalla istanza di taglio, che può essere presentata presso gli uffici dell’Ente, all’organizzazione dei sopralluoghi con i tecnici forestali, al rilascio dell’autorizzazione e agli eventuali controlli dei guardia-parco o delle guardie ecologiche volontarie. Nell’ultimo decennio si registra una media annuale di circa 900 istanze di taglio bosco, anche se nel post Covid questo numero è sceso intorno a 650 l’anno, cui vanno ad aggiungersi circa 80 procedimenti per il taglio di siepi, filari o vegetazione non boschiva. L’impegno è di garantire il diritto al prelievo di legna, in un momento così delicato, ma tutelando il bosco e i suoi equilibri.

“E’ importante tutelare questa risorsa straordinaria – commenta il consigliere delegato del Parco del Ticino, Massimo Braghieri – che è uno strumento fondamentale sia per la lotta ai cambiamenti climatici mediante la fissazione del carbonio all’interno del legno sia per la conservazione degli ecosistemi e la biodiversità del nostro territorio. Il bosco è chiaramente importante anche come risorsa economica per i proprietari e per questo il Parco autorizza eventuali tagli, nel rispetto però delle buone prassi previste dalle disposizioni dell’Ente. Vi invito quindi a usufruire del servizio di supporto che il settore Vegetazione e Boschi rende disponibile, cosa che può essere di aiuto anche per evitare problemi e sanzioni per azioni di taglio non conformi”.