ABBIATEGRASSO – Una doccia gelata per i pendolari, le migliaia di utenti quotidiani della martoriata linea Milano-Mortara che subiscono continuamente disagi dovuti a ritardi cronici e soppressioni. E’ della scorsa settimana infatti la dichiarazione dell’assessore a Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte di Regione Lombardia: “Il raddoppio della tratta Albairate-Mortara rientra tra i compiti di Rfi perche’ la linea fa parte della rete nazionale. Dopo la realizzazione del raddoppio Milano-Albairate, l’iter di approvazione ministeriale della parte del progetto Albairate-Mortara si e’ arrestato a fronte di criticità territoriali non risolte”. Una dichiarazione rilasciata dopo la ‘scoperta’ che Rfi, la Rete Ferroviaria Italiana, rete nazionale di cui la tratta della Mi-Mo fa parte, non prevede nei prossimi 5 anni, nel quinquennio 2017- 2021, investimenti per il completo raddoppio da Albairate a Parona, perché risulterebbe che Regione Lombardia non ha chiesto di finanziarlo. Ma l’assessore Sorte ha anche aggiunto che: “Per poter migliorare l’offerta di trasporto usufruendo del raddoppio occorrerebbero almeno 5-10 anni, considerando i tempi di approvazione del Ministero delle Infrastrutture e di realizzazione di opere ferroviarie analoghe da parte di Rfi. Regione Lombardia non puo’ rinunciare a offrire un servizio ferroviario con standard elevati ai suoi cittadini o attendere tempi cosi’ lunghi, quindi ha previsto nel proprio Piano regionale della Mobilita’ l’anticipo del raddoppio della tratta tra Albairate e Abbiategrasso con l’obiettivo di portare i servizi suburbani a un centro di domanda potenziale rilevante. Questo tema e’ stato oggetto del lavoro tecnico svolto con RFI a partire dall’Accordo del 2016 per gli interventi presso le stazioni di Vigevano e Abbiategrasso”. I viaggiatori sperano che sia ultimato almeno il tratto Albairate –Abbiategrasso per fruire dei treni della linea S9 che collega Albairate a Milano ma risulta incomprensibile il mancato finanziamento fino a Parona, considerando che la costruzione del nuovo ponte sul Ticino a Vigevano, in avanzato stato di realizzazione, è stato motivato in primo luogo dalla necessità di liberare la carreggiata attuale proprio per fare posto a un altro binario. Ora invece si prospettano ulteriori ritardi di anni perché non è stato neanche richiesto il finanziamento. Di certo rimangono i disagi quotidiani dei viaggiatori. E.G.
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