ABBIATEGRASSO – Sarà la volta buona? Se lo chiedono e lo sperano ca. 20.000 pendolari della linea ferroviaria Milano-Mortara che ogni giorno utilizzano il treno, subendo ritardi, soppressioni, disagi innumerevoli. Dopo la delusione nell’apprendere che Regione Lombardia non aveva inserito tra le priorità il raddoppio, è arrivata martedì 19 ottobre la notizia attesa da più di 20 anni, ovvero il via libera da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile che chiede di rivedere e riprogettare quanto previsto nel 2006, cancellando definitivamente l’ipotesi dell’interramento, richiesta che aveva di fatto bloccato l’iter avviato e fare invece un tracciato a raso. Un passo avanti, ancora più importante del previsto prolungamento della linea S9 dalla stazione di Albairate ad Abbiategrasso, che risulta già finanziato tra le opere da realizzare entro il 2026. La notizia ha riacceso la speranza e le aspettative non solo dei pendolari ma di tutti i cittadini del territorio dell’abbiatense e anche della Lomellina. Collegamenti migliori con Milano, sia ferroviari che stradali infatti sono indispensabili per una possibile ripresa e valorizzazione di zone, a lungo e tuttora penalizzate, per renderle raggiungibili e facilitare nuove opportunità di lavoro. I Comuni dovranno condividere al più presto un progetto comune e sollecitare che venga avviato con urgenza l’iter per la realizzazione del raddoppio, ma anche nel frattempo interventi quali il miglioramento del materiale rotabile, per contenere i disagi che purtroppo sono destinati a continuare fino alla realizzazione del raddoppio, a cui occorrono comunque altri anni. Ricordiamo che nel 2004, prima della decisione di chiedere l’interramento, Adolfo Lazzaroni, allora assessore alle Opere Pubbliche, e funzionari dell’Ufficio Tecnico avevano ottenuto ben 7 sottopassi di cui alcuni carrabili o da rendere tali, come quello in via Lattuada con possibile uscita sulla circonvallazione, uno in viale Mazzini con 2 uscite laterali verso la stazione e verso il lato opposto, altri in via Galilei e in viale Sforza (con strada parallela alla ferrovia fino al quartiere Mirabella e con un relativo sottopasso pedonale). Solo pedonali erano previsti dei sottopassi in via Giramo, in via Volturno e in via Maggi. Il loro progetto dovrebbe essere custodito negli archivi comunali, un possibile punto di partenza per la riprogettazione di una città finalmente non divisa in 2 parti dalla ferrovia. Ricordiamo che Città Metropolitana, recentemente a proposito della linea ferroviaria Mi-Mo, ha proposto un raddoppio parziale, sull’esempio dell’intervento effettuato sulla Saronno-Seregno, con doppio binario nelle aree extra-urbane e il mantenimento del binario unico in quelle urbane (con la possibilità di incrocio dei treni nei tratti a doppio binario). Proposte e ipotesi da vagliare o da rivoluzionare, fondamentali sono il confronto e la volontà di arrivare a soluzioni condivise. L’importante è partire e… “non fermare questo treno”. E. G.
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