ABBIATEGRASSO – Un supporto importante da un autorevole privato cittadino con molte esperienze politiche e amministrative arriva da Federico Taglietti che non ha esitato a interpellare la Regione per chiedere il ripristino dei servizi persi dall’ospedale Cantù.  “L’Eco della città” è onorato di ospitare il suo intervento. “Da moltissimi anni – scrive Federico Taglietti – sto seguendo i problemi dell’ospedale C. Cantù e, in particolare, dal 1970 quando sono stato nominato consigliere dell’ospedale con i colleghi Giocondi e Chiappa, presidente era Antonio Aziani. Abbiamo lavorato in gruppo per completare il 2° lato del nuovo ospedale e per riorganizzare i vari reparti. Alla fine ci siamo trovati un Ospedale nel pieno della sua efficienza. Il successivo presidente dr. Azzimonti, funzionario regionale, ha continuato nell’opera di perfezionamento. Questa ottima situazione è continuata fino all’inizio anni ’90, quando si è chiuso il reparto di Ostetricia e Maternità, trasferiti a Magenta. Negli anni successivi si è continuato a diminuire le attività dell’ospedale. La speranza è tornata quando il presidente Formigoni, sollecitato da Albetti, ha provveduto a finanziare il nuovo ospedale con oltre 30 milioni di euro, una struttura con attrezzature all’avanguardia. Purtroppo è stata un’illusione perché, poco dopo l’inaugurazione del 2016, il P.S. è stato limitato dalla chiusura notturna.  Invece dell’atteso rilancio, vari reparti sono stati chiusi o ridotti nelle loro attività, vedi chirurgia e medicina, primariati affidati a Magenta, dove sono stati trasferiti esami e attrezzature.   Durante il periodo pandemico vari reparti hanno ridotto ulteriormente in modo evidente l’attività e attualmente l’ospedale non si può ritenere tale ma sempre più un poliambulatorio. In diverse occasioni ho scritto ai responsabili regionali e alla stampa, lamentando questa pessima situazione. L’unico gruppo che in questi periodi si è davvero dato da fare è stato il Comitato Popolare Intercomunale, in particolare grazie al grande impegno della giornalista Enrica Galeazzi. Nel mese di luglio, alla televisione ho visto l’amico Carluccio, massimo dirigente di ConfCommercio. Ho telefonato alla sua segretaria e il giorno successivo mi ha risposto, con notevole soddisfazione di entrambi. Durante la nostra conversazione gli ho chiesto di aiutarmi, intervenendo in Regione per l’ospedale di Abbiategrasso. Ho poi saputo che ha incaricato la dott.ssa Giovanna, Segretario Generale ConfCommercio Imprese per l’Italia-Lombardia,  che ringrazio molto, di seguire il problema ospedale. Grazie al suo interessamento c’è stato nel mese di luglio un incontro con il Direttore Generale dott. Pavesi, a cui hanno partecipato la dott.ssa Mavellia, la presidente Losa e la giornalista Enrica Galeazzi da me indicata. Mi è stato riferito che il dr. Pavesi ha recepito  e condivide la richiesta che il Cantù rimanga un ospedale vero e proprio e ha previsto un  nuovo incontro con aggiornamento a settembre. Nei primi giorni di ottobre è stato ricontattato per avere conferma di quanto annunciato e conoscere il cronoprogramma del ripotenziamento. Intanto la stampa riporta le prime notizie sulla riorganizzazione della sanità lombarda, in cui non compare l’ospedale di Abbiategrasso. Speriamo che Abbiategrasso non sia nel ‘dimenticatoio’,  o che non diventi solo sede di una Casa di comunità, se così fosse, ci sarebbe assoluto bisogno di una mobilitazione generale e una presa di posizione forte dell’amministrazione di Abbiategrasso, finora decisamente poco incisiva. Voglio continuare ad essere fiducioso, ma sono pronto a intervenire di nuovo per perorare la causa più importante per la nostra comunità, la presenza di un ospedale con tutti i servizi utili alla tutela della nostra salute, il bene primario per eccellenza”.