CISLIANO – Sgomento per i cittadini di Cisliano dopo aver appreso la notizia della morte di una bambina di soli due anni avvenuta nella notte tra domenica 7 e lunedì 8 marzo, notizia che ha lasciato incredula l’intera comunità. La donna, P.C., una madre di 41 anni residente in via Mameli, verso l’una di notte ha chiamato il suo ex compagno dicendo che la loro figlia non esisteva più. L’allarme è stato quindi lanciato immediatamente dall’uomo, un 44enne. Sul posto sono prontamente intervenuti i Carabinieri del nucleo di Abbiategrasso che, non riuscendo a entrare in casa perché la porta era chiusa, hanno dovuto forzare una finestra. Entrati nell’appartamento, si sono trovati di fronte a una scena raccapricciante e da brividi. Il corpo della bambina giaceva esanime sul letto, accanto a lei c’era la madre in forte stato di shock, con diverse ferite da taglio ad un braccio, auto inferte, che fanno pensare si tratti di un tentato suicidio, come punizione per l’atrocità compiuta. I dottori intervenuti sul posto non hanno potuto far altro che constatare l’ormai decesso della figlioletta, che non pare abbia riportato alcun tipo di lesione. Soltanto l’autopsia potrà affermare con precisione il motivo del decesso, che potrebbe essere ricondotto in prima analisi ad un soffocamento. La madre è stata trasportata al pronto soccorso psichiatrico SPDC dell’ospedale di Magenta, dove si trova piantonata dai militari. La quarantunenne, che si è dimostrata subito collaborativa con gli inquirenti, non risulterebbe positiva ai test tossicologici. Sull’omicidio, oltre alla Compagnia dei Carabinieri di Abbiategrasso, stanno indagando il pubblico ministero della Procura di Pavia, Roberto Vincenzo Oreste Valli. G.M.
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