ABBIATEGRASSO – L’indagine partita lo scorso giugno è terminata con l’arresto del dott. Giuliano Sarro, chirurgo di fama, specializzato in laparoscopia, conosciuto anche grazie agli interventi eseguiti  nelle nuovissime e attrezzatissime sale operatorie dell’ospedale Cantù, nel 2014 con due interventi impegnativi quali la rimozione di un tumore al colon e la riduzione dello stomaco di un obeso a cui ho personalmente assistito in ospedale come stampa, tenuti  in diretta video con 3.000 chirurghi arrivati a Roma da tutto il mondo, videoconferenza che si è ripetuta nel 2016 poco prima della chiusura del P.S. di notte. Una figura di spicco quindi, primario di Chirurgia per gli ospedali  di Abbiategrasso e Magenta, ora accusato e arrestato per “utilizzo della cosa pubblica come fosse la propria, intendendo – come ha scritto il gip di Milano in seguito a intercettazioni e ulteriori indagini – sistemare i propri figli in tutti i modi che la sua funzione gli consentiva”. E’ accusato di corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Dalle indagini è emerso che dal 2017, in cambio dell’assunzione del figlio Alessandro alla Applied Medical Distribution, avrebbe assicurato alla multinazionale in gara cospicue forniture di dispositivi chirurgici. Il gip parla di “nepotismo” da parte del primario, termine con cui si indica il favorire parenti e amici da parte di persone autorevoli al fine di far loro ottenere cariche o benefici. Ma non solo si sarebbe occupato della carriera del figlio, emerge che ne avrebbe favorito anche la fidanzata, laureata in Nutrizione, procurandole una borsa di studio nell’unità di Oncologia del Fornaroli. Alla figlia Simonetta invece avrebbe consentito di utilizzare la struttura  pubblica, nel reparto di chirurgia bariatrica, che offre un servizio di psicologia, per effettuare visite private, riscuotendo direttamente l’onorario senza essere dipendente dell’ospedale. Si sarebbe anche adoperato per trovare lavoro in ambito sanitario alla fidanzata dell’altro figlio, che essendo in possesso di un diploma per Turismo non risulterebbe idonea. Come riportato dalla stampa  locale e nazionale già nel giugno 2020, quando è partita l’indagine, risultavano indagati anche il figlio Alessandro, Davide Bonacina manager della  multinazionale Applied e il dott. Umberto Rivolta, braccio destro di Sarro, membro della Commissione Tecnica dell’Asst Ovest Milanese che avrebbe anche, secondo le investigazioni della Guardia di Finanza, contribuito ad occultare le inefficienze delle apparecchiature acquistate. Accuse pesanti che, quando la notizia si è diffusa  nell’abbiatense e nel magentino dove il medico è molto conosciuto e stimato, hanno suscitato incredulità e indignazione. Incredulità e disappunto ancora maggiori ha suscitato la notizia dell’arresto e, soprattutto attraverso i social, a Sarro è stata espressa ancora stima, solidarietà  e la speranza che riesca a dimostrare la sua innocenza. Con l’arrivo di notizie dettagliate frutto delle intercettazioni e di indagini più approfondite che hanno portato il giudice a deciderne gli arresti domiciliari per evitare il reiterarsi dei comportamenti incriminati, alla speranza si aggiunge un forte disappunto. Intanto si apprende che l’Asst Ovest Milanese sta valutando che atteggiamento tenere nei confronti del primario che è costretta a sostituire nel reparto di Chirurgia da lui diretto, in un momento reso ancora più problematico a causa della pandemia. Enrica Galeazzi