GAGGIANO – Il lungo periodo di secca e i conseguenti lavori di riqualificazione a Milano e di consolidamento delle sponde lungo l’alveo del canale hanno in questi giorni riservato alcune sorprese. Scoperti dagli operai di una società che sta lavorando nel Naviglio Grande, per conto di Consorzio Villoresi, alcuni residuati bellici, presumibilmente riconducibili alla fine della seconda guerra mondiale, nello specifico si tratta di due proiettili di cannone da batteria contraerea inesplosi.
Sui reperti si possono vedere chiaramente sia il detonatore altimetrico che, innescato prima del lancio, provocava l’esplosione dell’ordigno all’altezza stimata della rotta degli aerei, che la parte posteriore in ottone, con la rigatura per la canna del cannone.
I due ordigni sono stati ritrovati nel tratto di canale tra la tangenziale ovest e la cascina Guardia e sono stati fatti brillare con due modalità diverse dagli artificieri dei Carabinieri.
Il primo dopo essere stato ricoperto di terra, direttamente nel letto del canale, il secondo invece ritrovato vicino alla sponda della cascina Guardia di Sopra, recentemente ristrutturata, è stato prelevato dal letto del canale a fatto brillare ad alcune centinaia di metri di distanza all’interno di in un fontanile in disuso.
Non pochi i problemi di gestione per realizzare il tutto in sicurezza, convolte, oltre a Carabinieri, Vigili del Fuoco e ambulanze a scopo preventivo, anche le Polizie Locali e le Protezioni Civili di Trezzano sul Naviglio e di Corsico. La strada provinciale 59 e l’alzaia naviglio per un lungo tratto sono rimaste chiuse per oltre due ore, il traffico in direzione Milano veniva deviato sulla Tangenziale Ovest, quello in senso opposto, a Corsico veniva deviato a nord verso il Lorenteggio oppure a sud in direzione Buccinasco.
Relativamente brevi i tempi per il brillamento del primo ordigno, operazione che è stata svolta direttamente sul punto del ritrovamento, lunghe invece le procedure per il secondo, che oltre a misurazione e foto documentazione del ritrovato, hanno previsto anche l’impiego di un semovente Manitou per sollevare l’artificiere, che lo aveva raccolto e riposto in una speciale borsa, e con una rotazione di 180° ha consegnato la borsa al secondo militare sulla sponda opposta del Naviglio, per essere adagiata sul fuoristrada dei Carabinieri che l’hanno trasportata nel punto di brillamento.
Il ritrovamento di questi oggetti si pensa possa essere messo in relazione al fatto che nella zona durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale erano posizionate batterie antiaeree a difesa sia delle fabbriche di Corsico ma anche alla stazione ferroviaria di San Cristoforo e della linea ferroviaria che passa a pochi metri di distanza, si pensa quindi che una volta terminata la guerra questi residuati possano essere stati deliberatamente gettati nel naviglio per disfarsene. A.V.
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