ABBIATEGRASSO – Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 gennaio, i Carabinieri della stazione di Abbiategrasso hanno posto fine all’incubo di due poveri genitori abbiatensi, percossi dal loro figlio convivente, il 19enne R.A., che ha anche completamente distrutto l’interno della loro abitazione. La disperata richiesta di aiuto è giunta in nottata alla centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Abbiategrasso, attiva a tutte le ore e tutti i giorni dell’anno. Come sempre succede in questi casi, i militari hanno percepito la disperazione e la pericolosità di quanto stava avvenendo e, intuendo che potesse ulteriormente degenerare, si sono letteralmente “fiondati” a casa del richiedente e hanno immediatamente bloccato il figlio in stato di evidente alterazione, forse per l’assunzione di sostanze o per altra causa che dev’essere verificata e lo hanno arrestato. I malcapitati genitori che hanno subito, e probabilmente non è la prima volta, i maltrattamenti del figlio sono stati accompagnati in ospedale per curare le lesioni provocate dalle violente percosse, intanto l’autore dell’ignobile gesto veniva portato in carcere. La violenza è sempre da condannare sia quando scatta per rabbia verso un estraneo di cui ci si ritiene vittime per un affronto, tanto più quando è rivolta a minori, donne, anziani, persone più fragili rispetto al loro aguzzino e peggio ancora, come in questo caso, legati affettivamente. L’abuso di alcol o di droghe non spiega comunque simili comportamenti, si possono considerare a loro volta segnali di problemi relazionali irrisolti, è certo però che se l’assunzione di sostanze dipende spesso dal bisogno di mettere a tacere personali difficoltà e sofferenze, questa sorta di autoalienazione è pericolosissima, fa perdere l’autocontrollo e dalla droga si passa facilmente al crimine e persino all’omicidio. Secondo gli scienziati c’è una stretta relazione anche fra alcol e violenza domestica, pare dimostrato infatti che sotto l’influenza dell’alcol si è più propensi a perpetrare aggressione fisica. Devastanti anche gli effetti della cocaina che provocano un aumento di dopamina nel cervello, sostanza che agisce nelle aree della corteccia cerebrale che governano le reazioni aggressive. La cocaina può indurre chimicamente grande aggressività ma, se è giusto ricordare soprattutto ai giovani, il pericolo che corrono e che fanno correre agli altri se assumono sostanze, ancora prima occorre cercare di evitare di arrivare a qualsiasi tipo di schiavitù, facendo in modo che la propria vita abbia un senso e uno scopo. Incominciando a riconoscere il positivo, ad apprezzare gli affetti, le persone più vicine, i nostri genitori anche se imperfetti. Nessuno lo è. E.G.
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