ABBIATEGRASSO – Gli studenti dell’IIS Alessandrini, venerdì 19 aprile all’Annunciata, hanno presentato uno spettacolo, musicale e poetico, dedicato al tema della Resistenza e della Libertà.
“Odio gli indifferenti” è un grido al risveglio da quell’intorpidimento mentale cui la società è soggetta quando la consuetudine o la paura hanno il sopravvento. Il grido d’aiuto lanciato dagli studenti è “Make Music Not War”. La rappresentazione inizia accennando a un pezzo di storia antica paragonandola ai tempi moderni.
La parola “partigiano” è sempre stata attribuita a un combattente non regolare, che combatte contro un esercito ufficiale per il proprio territorio, ribellatosi a una forza d’occupazione. Ogni cittadino che combatte per la felicità delle persone può riconoscersi nella figura del partigiano, poiché entrambi agiscono senza particolari uniformi nè altri segni di riconoscimento. Imparando dal passato, il nuovo partigiano può vincere contro la guerra sostituendo le armi con la cultura e l’intelligenza, la musica e l’arte. L’uso del linguaggio è una tecnica, da imparare fin dai primi anni di scuola, per costruire una convivenza pacifica e solidale.
Le parole amore e odio sono usate per indicare stati d’animo completamente differenti. Tuttavia un sottile confine divide i due sentimenti. L’amore comprende una vasta varietà di emozioni e atteggiamenti, aventi tutti radici nella gentilezza, nella compassione e nell’empatia. Molteplici cause, futili o importanti, possono portare l’individuo a oltrepassare il confine della tolleranza alimentando una risoluta ostilità fino ad arrivare al conflitto. Antonio Gramsci è stato ricordato per un suo pensiero. “Odio gli indifferenti. Vivere significa partecipare” è l’incoraggiamento dato al popolo italiano con l’obiettivo di salvare e gestire il potere, basandosi sul senso comune, e condividerlo con tutte le classi sociali. Secondo Gramsci il compito dell’intellettuale è di raccogliere tutti gli stimoli culturali offerti dalla società per poterla migliorare dal profondo. La scuola diventa il luogo dove mettere in atto questi ideali. Odiare gli indifferenti significherebbe detestare ogni sentimento contrario alla pace.
La guerra è considerata un fenomeno sociale avente come tratto distintivo la violenza armata, attuata da gruppi organizzati, per il controllo totale della vita altrui. Questi gruppi sono formati da persone che hanno smarrito il senso della comprensione e della soccorevolezza, dell’apertura e della larghezza di vedute. Tali atteggiamenti portano a una mancanza di partecipazione o interesse verso ciò che non è ben conosciuto né identificato.
La guerra è un fenomeno sociale volto a cancellare la vita sul pianeta e i sogni delle persone. Un piccolo aiuto per ricostruire i sogni è dato dalla musica e dalle canzoni. In una serata speciale gli studenti hanno spiegato in musica dove si trova il confine tra la pace e la guerra. L’uomo tenderebbe a scegliere il male perché compie un errore di valutazione. Secondo Socrate, maestro di Platone, egli sceglie il male perché lo considera piacevole quindi scambia il male con il bene. Fin da tempi antichi tutte le maggiori filosofie umanitarie consigliano all’essere umano di vincere il male con il bene. Annullare il concetto di nemico diventa possibile vincendo l’inimicizia uscendo dalla sua logica, dalla sua spirale, e seminando amicizia. Nella società attuale è purtroppo ancora diffusa la legge del più forte, la quale tende a dire al più debole come agire, parlare e ascoltare.
Diventa necessario insegnare all’individuo come risvegliare la propria coscienza, riscoprendo la propria essenza, arrivando a comprendere l’importanza della vita stessa. La “guerra interiore” è una battaglia all’interno di se stessi tra sentimenti o opinioni contrastanti, tra le proprie aspirazioni e i vincoli imposti da altri, tra ciò che è giusto e le scelte effettuate.
Riconoscere il problema è il primo passo per giungere alla verità dell’esistenza. Mahatma Gandhi è stato politico, filosofo, avvocato indiano e sostenitore della resistenza all’oppressione tramite la disobbedienza civile di massa. Ciò ha portato l’India alla indipendenza. È stato uno dei pionieri e teorici del “satyagraha”, un termine coniato da lui stesso, formato dalle parole verità e nonviolenza. Francesco Petrarca scriveva nel suo Canzoniere “Pace non trovo et non ò da far guerra”. Parole ricordate dagli studenti abbiatensi come rappresentanti di una civiltà che non trova pace e, al contempo, non ha armi per combattere.
Uno scritto è stato dedicato ad Alda Merini. I suoi versi d’amore commuovono ed emozionano tutt’oggi milioni di persone. Si ringraziano tutti gli insegnanti che hanno collaborato alla preparazione dell’evento, tra cui i professori Beretta, Zeccaro e Coppola, il dirigente scolastico Raffaeli e tutti gli studenti partecipanti sulla scena e dietro le quinte. La serata termina cantando e ballando sulle note di “El Mismo Sol” per ricordare che tutto il mondo è illuminato dallo stesso sole. Laura Cittar
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