ABBIATEGRASSO – Una tradizione talmente lunga da non riuscire a contare le edizioni, stiamo parlando della Mostra di Primavera che impegna gli Amici dell’Arte dal 1947 per arrivare al 2019 senza mai perdere un colpo. Per l’edizione primaverile, la curatrice Silvia Grassi ha deciso di dividerla in tre sezioni: la mostra collettiva, quella tematica intitolata “Arte di parola- arte di colore” e quella monografica dedicata a Danilo Radice. La collettiva ha raggruppato 30 opere eseguite dai soci che offrono diversi spunti iconografici, paesaggistici e figurativi comprendenti le tecniche più disparate: dall’olio su tela, acrilico, dripping, fino allo sbalzo su rame. Dopo la scomparsa dell’ex socia Gisella Pellizza, la mostra non poteva non esporre due delle sue opere: un quadro che rappresenta il rapporto con sua figlia attraverso la stesura del volto di Jlenia sovrastata dai rami di un albero simbolo per eccellenza della protezione. “Scultrice e pittrice, mamma ed insegnante, donna e amica… Gisella era tante cose dentro un corpo forte. Mi piace ricordarla mentre nel cuore della notte dipinge, modella una scultura; sentivo il rumore dei pensieri, delle pennellate e l’energia emanata dalle sue mani” con queste parole Jlenia Selis vuole ricordare la madre, una donna immersa nel mondo dell’arte, capace di trasmettere la sua passione a chiunque venisse a contatto con le sue opere. Jlenia stessa è poi diventata un’artista, offrendo, per l’occasione, una “mappa” storica dell’arte concettuale legata alla parola per scoprire la poesia dietro e dentro l’arte moderna. Una ricerca a partire da Teocrito con i suoi carmi: componimenti poetici fatti per essere letti e guardati. Passando per l’esperienza dei calligrammi di Apollinaire fino ad arrivare all’arte concettuale di Giorgio Milani con le sue “Poesie Impossibili”. “Arte di parola – arte di colore” è il titolo della mostra tematica dove alcuni passi dei libri di Giuseppe La Barbera hanno ispirato i soci capaci di trasporre il concetto attraverso il colore; così le parole si trasformano in colori sprigionando la fantasia. Un esempio? “E dentro il suo bicchiere tutte le sere mette gocce d’amore e lacrime vere” le parole di La Barbera prendono forma diventando un bicchiere solitario e trasparente che contrasta con il tavolo bianco emana quel senso di tristezza e gioia tipico dei testi di La Barbera. Ultima sezione, ma non per importanza, quella monografica dedicata a Danilo Radice, uno dei soci più prolifici degli Amici con un’esposizione di ben 67 opere. Un percorso biografico per mettere in luce la sua incredibile padronanza dei modi espressivi dell’arte: dal primo disegno eseguito perfettamente già da bambino passiamo per i paesaggi di una vita resi en plein air, dalle vedute abbiatensi a quelle extraterritoriali quando Danilo si portava la sua tela in vacanza per lui che “non può vivere senza l’arte”. Il quadro di chiusura rappresenta il raggiungimento della maturazione artistica di Danilo autoritrattosi con la solennità stilistica di Rembrandt. Ilaria Scarcella
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