ABBIATEGRASSO – Chiusi in casa per forza e non per poche ore o pochi giorni come quando capita di ammalarsi e si sa che il “fermo” si limiterà a pochi giorni, magari una settimana. Ora si tratta di più settimane e senza la certezza che possa bastare e senza sapere quando sarà possibile circolare liberamente. Questa nuova dimensione mai sperimentata prima ci fa vivere diversamente anche la nostra casa, le stanze, gli oggetti. Lo smart working trasforma il tavolo da cucina o del salotto nella nuova scrivania da ufficio che si riempie di appunti e documenti, la tazza del caffè affianca il computer, mentre il pelosetto di casa si aggira lì intorno come a chiedere cosa sta succedendo. C’è chi si è procurato chili di farina con cui ogni giorno preparare il pane e passa la maggior parte del tempo in cucina, un tempo dilatato, adeguato a coltivare finalmente la passione di cucinare e preparare dolci e piatti laboriosi. C’è chi riscopre il tappeto non più solo come superficie decorativa davanti al divano ma il luogo ideale dove fare ginnastica. C’è chi decide di fare quei lavori che attendono da tanto, magari da anni come la riorganizzazione degli armadi e del ripostiglio. C’è chi anticipa le pulizie di primavera: vetri, tende, terrazzi… Ma il divano o la poltrona sono ancora la postazione preferita per la lettura in questi giorni di isolamento. Libri già letti o libri accantonati, in attesa di avere…tempo, quel tempo che ora vorremmo non avere. E.G.
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