ABBIATEGRASSO – L’associazione politico- culturale Zyme si mette a disposizione con
proposte, idee, contatti per valorizzare un patrimonio della città: la parte dimessa dell’istituto
“Golgi”. “Una porzione importante (8.000 mq) dal punto di vista strutturale – ha spiegato il
presidente di Zyme, Claudio Pirola, – che ha bisogno di interventi anche ‘invasivi’ e merita una
particolare attenzione, con investimenti forti. La sua posizione, al centro della città, nel suo cuore,
nel cuore del territorio magentino-abbiatense, è strategica. E’ una realtà, il Golgi, conosciuta oltre i
confini territoriali e nazionali”. Una realtà diventata sempre più importante nell’ambito della ricerca
scientifica anche grazie alla Fondazione Golgi – Cenci e alla Banca del cervello. Con
l’inaugurazione della nuova ala, ci si interroga sul futuro della vecchia struttura. Cosa farne? Un
peccato sarebbe lasciarla inutilizzata, anche il “non fare niente” ha un costo. “Ci abbiamo ragionato,
abbiamo ritenuto di fare degli studi per capire in che modo far uscire delle proposte. – prosegue
Pirola – Certo, nessuno ha la verità in tasca, ma c’è bisogno di coesione e di idee. Una realtà così
merita un progetto ampio, lavoro e innovazione sono temi particolarmente cari per noi. Abbiamo
sviluppato quattro idee”. Grazie a studi, ricerche e confronti con altre esperienze, Zyme ha
sviluppato quattro proposte, che mercoledì scorso ha presentato alla stampa. La prima prende
ispirazione dalla “Civitas Vitae” di Padova, “un’infrastruttura di coesione sociale, non una realtà
tradizionale di casa di riposo, bensì una vera e propria cittadella progettata su modelli europei. Un
‘mondo’ dove l’anziano, i disabili si sentono realtà vitale, non passiva, in grado di trasmettere
conoscenza. Dall’asilo nido alla residenza per anziani, fino al luogo dove associazioni culturali e
della terza età trovano la loro sede e comunicano tra loro facendo ‘coesione intergenerazionale’”.
La seconda proposta è quella del polo tecnologico per l’innovazione, un’idea che prende spunto
anche dalla visita di Zyme al Parco Tecnologico Padano di Lodi, nonché del famoso centro di
BioRobotica avanzata dell’Università Sant’Anna di Pisa presso il distaccamento di Pontedera.
“L’idea è quella di creare un centro di studi e sviluppo con tecnologie avanzate che possa porre il
nostro territorio al centro di un nuovo sviluppo partendo dalla ricca esperienza agricola ed
industriale che altrimenti rischia di spegnersi definitivamente”. Terza proposta è la cittadella della
moda, “la moda: termine di eccellenza che ci rilancia nel mondo. L’esempio ci è dato da via
Tortona, via Savona, via Solari nei paraggi di Porta Genova. Una zona solo pochi anni fa depressa a
causa di un inarrestabile processo di deindustrializzazione, oggi rinata. Vecchie fabbriche
rigenerate, antichi capannoni oggi sedi dei più prestigiosi ateliers e studi fotografici tra i più quotati.
Mitico il ‘Fuorisalone’. Il Golgi si presterebbe per costituire un polo esterno di tutto questo, nel
cuore di Abbiategrasso, la patria di Moschino. Un legame ideale se si pensa che Abbiategrasso e
Porta Genova (e Vigevano) sono collegate dalla rete ferroviaria, anzi sarebbe occasione forse per
far sì che il servizio possa finalmente migliorare. Ciò potrebbe peraltro fare da traino anche per altre
realtà che risultano a tutt’oggi dismesse rimettendo completamente in gioco la nostra città in un
contesto di Grande Città Metropolitana”. Un’occasione anche per valorizzare l’artigianato locale,
oltre che ovviamente il commercio. “Le proposte vanno nella direzione del rilancio economico della
città e del territorio, creare economia rispettando la tradizione, attraendo capitali, sviluppando il
commercio attorno grazie all’indotto che si creerebbe”. L’ultima proposta riguarda il polo esterno di
ricerca universitario. “Oggi che il Golgi è più che mai simbolo di innovazione, va rilanciata l’idea di
trasferire in Abbiategrasso un polo esterno di ricerca universitaria. Dalla Medicina all’Agraria, alla
BioRobotica, alle Scienze dell’Alimentazione mille sono gli interessi che potrebbero trovare in
Abbiategrasso una sede stabile di ricerca e sviluppo” spiegano i membri di Zyme che in modo
strutturato e preciso mettono a disposizione collegamenti personali significativi ed altamente
qualificati, con lo scopo di contribuire a vivacizzare qualche idea di progetto per il futuro. “Bisogna
fare il tentativo di attrarre l’interesse su Abbiategrasso per rilanciare una visione di città. A volte la
risposta ‘non ci sono soldi’ è un palliativo perché la vera ragione è che non ci sono idee. Abbiamo
scritto al sindaco e alla direzione del Golgi-Redaelli riassumendo le nostre proposte e mettendoci a
disposizione”, conclude Pirola. Un contributo certamente prezioso, istituzioni ed enti lo sapranno
cogliere? S.O.
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