ABBIATEGRASSO – Ospiti per una videointervista in diretta sulla pagina Facebook dell’Eco della Città, venerdì scorso, Daniela Parmigiani, presidente di UrbanaMente, con Martina Corbetta e Giulia Radice, giovani socie dell’associazione.
Quando è nata l’associazione e con quali obiettivi?
Daniela: “E’ nata a Magenta nel 2010 grazie a un gruppo di amici con lo scopo di introdurre in città un dibattito su temi del presente senza dimenticare la tradizione, con riferimento preciso ai ‘padri’ della nostra cultura, per estrarre dalle loro esperienze e dai loro scritti quanto è utile oggi per poter tracciare il futuro. E’ un tempo di crisi, è importante riflettere ed estrarre insegnamenti e proposte”.
Come siete entrate nell’associazione UrbanaMente?
Martina, di Vittuone: “Studentesse del liceo Quasimodo di Magenta, siamo entrate nel 2016, siamo sempre state ‘pubblico fedele’ delle rassegne. All’ultimo incontro del 2016 Daniela è scesa dal palco e ci ha chiesto i nostri contatti”.
Giulia, di Cornaredo: “Abbiamo iniziato a pensare a quale contributo dare all’associazione, siamo entrati in 5 con Emanuele, Olga e Alberto, abbiamo elaborato una proposta… E’ stato bellissimo trovare persone adulte che hanno saputo ascoltarci, motivarci e parlare con noi. Per noi giovani trovare persone che sappiano discutere alla pari e con cui avere un dialogo è prezioso e arricchente”.
D.: “Abbiamo colmato il cosiddetto ‘gap generazionale’. Ci confrontiamo ad armi pari con differenze d’età, di pensieri e visioni. È realmente costruttivo. Il loro progetto è un taccuino presentato ogni anno, quest’anno in particolare abbiamo coinvolto studenti di 4a e 5a liceo del Quasimodo. Ogni anno viene elaborato un tema diverso…”.
M.: “E’ una trascrizione ma molto ragionata, con collegamenti sulle conferenze della rassegna, un compendio…”
G.: “Quest’ultimo è realizzato col progetto di alternanza scuola –lavoro, l’associazione si è impegnata per rendere l’alternanza utile, un’esperienza un po’ diversa dal solito stage, per intessere coi ragazzi del liceo un rapporto ravvicinato, come nella serata di due giorni fa presentata in modo magistrale da Alessandra e Arianna che hanno moderato l’incontro”.
Quest’anno tema scelto è il Tempo, ben 12 incontri su cos’è il tempo e come leggere il nostro tempo, con giuristi, filosofi, sociologi, psicologi… Un incontro si terrà ad Abbiategrasso per la prima volta, mercoledì 6 marzo al Castello alle 21, con Marisa Verna, docente di Letteratura Francese all’Università Cattolica di Milano, su “Proust: tempo dello spirito, tempo della vita”.
M.: “Un nostro apporto è il contatto con l’università. Negli ultimi anni siamo riusciti ad allargare lo spettro di discipline della rassegna, non solo filosofia ma anche letteratura, giurisprudenza, economia… Per la prima volta anche il Francese, con Marisa Verna, massima esperta di Proust in Italia”.
G.: “Non si può tralasciare, parlando del tempo, ‘La ricerca del tempo perduto’, uno dei libri senza tempo, eterni, che ogni volta che li riapri sanno arricchirti e darti qualcosa di nuovo e cambiano… come cambia il tempo”.
D.”Ogni anno scegliamo una parola e non un titolo perché le parole implicitamente contengono temi e titoli, i significati della parola sono l’unico elemento oggettivo al quale tutti dovremmo attingere e su cui dovremmo incontrarci ma è difficile condividere le parole. Il lavoro utile da fare è ragionare sui termini perché contengono una miriade di significati e collegamenti con altre parole, che sono il fondamento del dialogo e della nostra cultura. Attingiamo a relatori riconosciuti a livello internazionale per la qualità del loro pensiero. Il Tempo è una parola difficile da individuare ma che ci appartiene, abbiamo cominciato a parlarne partendo dalla Fisica di Einstein, che ne ha cambiato il concetto. Proponiamo serate e riflessioni difficili senza avere la pretesa che si sappia tutto ma che ci si porti a casa delle suggestioni, perché la giornata si arricchisca di altri pensieri per poter vivere nella realtà. La filosofia non è cosa astratta, è concreta, pura logica e metodo, al di là dei contenuti. UrbanaMente ha chiesto all’Ufficio scolastico Miur di Milano il riconoscimento come soggetto formatore ed è in attesa di approvazione. Se ora le serate hanno un pubblico eterogeneo, in futuro si potrebbe suddividerlo e fare lezioni anche su diversi livelli. Andiamo nelle scuole perché sono gli stessi dirigenti che, una volta proposto il tema se rientra nel loro programma. Lavoriamo anche con i docenti, che propongono ai ragazzi l’attività di alternanza scuola- lavoro che è una reale possibilità di esperienza”.
Ci saranno altri incontri ?
D.: “Ad Abbiategrasso, una lezione importante il 20 marzo al liceo Bachelet, con Carlo Sini e Rocco Ronchi, persone a cui ci riferiamo per definire il tema. Sini ci lanciò una sfida già dal primo anno dicendoci : ‘I risultati di questo lavoro voi non li vedrete, ma non stancatevi, non fermatevi…’ e così stiamo facendo”.
G.: “Siamo un’associazione non a scopo di lucro che si autofinanzia con sponsorizzazioni, quest’anno abbiamo inventato un kit che contiene i nostri tre taccuini e gli strumenti per prendere appunti, le borse sono realizzate a mano”. Si possono trovare al Banco libri, ad ogni lezione e ad ogni conferenza, ad offerta libera. C’è la possibilità di iscriversi ad UrbanaMente come soci sostenitori e soci attivi. Le librerie di riferimento per ora sono Il Segnalibro e La Memoria del Mondo di Magenta. Le rassegne hanno inoltre il patrocinio dei Comuni, che danno la possibilità di utilizzare sale pubbliche. Infine, conclude la presidente: “E’ bello che si costituisca una rete territoriale, cerchiamo di creare collegamenti perché è solo la pluralità delle idee e degli stimoli che ci arricchiscono e ci aiutano a comprendere la complessità delle cose”. S.O. ed E.G.
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