ABBIATEGRASSO – Riportiamo le domande giunte dai lettori che giriamo a chi ha competenza per rispondere. M.L. ha un dubbio: “I medici di base segnalano i pazienti al domicilio con leggeri sintomi ma se non vengono sottoposti a tampone, dopo i giorni di quarantena escono magari a fare la spesa, così come i loro parenti. Come possiamo contenere il contagio se, seppure con mascherina e guanti, possono circolare sospetti positivi e asintomatici ? Quando saranno possibili tamponi per tutti?”. Un infermiere sostiene che al Golgi “per diverso tempo non sono stati segnalati pazienti con la febbre quindi come si poteva sapere se si trattava di un semplice raffreddore o di Covid19 e quindi a rischio contagio?” L’opinione di un altro operatore sanitario: “La logica anche in questo terribile momento, sembra essere quella di sempre, quella del denaro, nelle RSA lavorano meno dipendenti e più personale di cooperative che han paura a denunciare quel che succede, per non perdere un lavoro spesso precario”. Un’altra segnalazione riguarda “i dispositivi di protezione che ancora non sempre sono sufficienti e idonei, ci sono ancora realtà in cui si devono usare sacchi della spazzatura come calzari, soprattutto all’inizio della pandemia venivano riservati a pochi e questo ha contribuito a diffondere il virus. Anche per questo ci sono tanti colleghi infermieri a casa, senza aver fatto il tampone e senza la certezza di essere stati contagiati”. Una segnalazione particolare: “Il personale del P.S. e reparti Covid dell’ospedale Cantù ringraziano Turkish kebab pizzeria di viale Mazzini ad Abbiategrasso, per il gradito omaggio”. Gli operatori sanitari ringraziano il titolare che ha fatto loro pervenire kebab e squisite pizzette direttamente nei reparti che non lasciano per 8 ore e oltre. Un gesto concreto di solidarietà e ringraziamento a chi si adopera con abnegazione per curare i pazienti. E.G.
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