ABBIATEGRASSO – Un nuovo apparecchio molto sofisticato per cogliere i segnali di malattie cerebrali degenerative, un elettroencefalografo, è stato donato dai club rotariani di Morimondo, Binasco, Gudo e Mede, che hanno raccolto 16.400 euro con l’organizzazione della quarta Historica, autoraduno di auto storiche. Mercoledì pomeriggio la consegna ufficiale del prezioso strumento che, in realtà, è già stato testato dall’istituto di ricerca e ha suscitato entusiasmo e speranze di ulteriori ‘scoperte’ da parte degli utilizzatori. Ad accogliere e ringraziare i presidenti in carica dei club rotariani che hanno organizzato l’importante service, il direttore della Fondazione Golgi Cenci, dott. Antonio Guaita, il ricercatore dott. Arcangelo Ceretti che studia il rapporto tra alimentazione e cervello, Mauro Ceroni professore associato dell’Università di Pavia e direttore di Neurologia alla Fondazione Mondino con cui collabora la Fondazione Golgi Cenci e il dott. Emanuele Poloni, neurologo che utilizza personalmente il nuovo elettroencefalografo. Il dott. Poloni ne ha spiegato il funzionamento, si è compreso che si tratta di una macchina parecchio complessa che registra il tracciato delle oscillazioni che rilevano le disfunzioni sinaptiche. Le cellule della corteccia cerebrale, i neuroni, hanno una polarità e un’oscillazione che dipendono dall’attività sinaptica, le sinapsi sono il punto di collegamento tra le cellule che, quando si ammalano con la malattia di Alzheimer, subiscono una alterazione che si evidenzia con una particolare onda elettrica che si può misurare con l’elettroencefalografia. Una persona sana ha circa 10 oscillazioni al secondo, quando c’è una caduta dell’attività sinaptica, c’è un ritmo più lento che non è subito rilevabile sul tracciato che scorre ma lo diventa e coglie differenze anche minime, decifrabili grazie a un particolare software installato e attraverso un algoritmo, gestiti da personale qualificato. Un lavoro che si fa in pochi centri anche perché servono diverse competenze ma che apre nuovi orizzonti alla ricerca. “Un apparecchio che sta offrendo contributi interessanti e dati di frontiera- ha detto il dott. Guaita – un contributo prezioso per la Fondazione Golgi Cenci che ha iniziato lo stoccaggio dei cervelli che mette a disposizione del mondo scientifico, unica realtà in Italia e altamente significativa a livello mondiale. I donatori iscritti sono 282, si prende nota e si segue il percorso intellettuale, sociale, fisico di ciascuno per poterlo correlare alla donazione. L’elettroencefalografo è stato utilizzato con una cinquantina di pazienti, i risultati sono contenuti nella tesi di laurea della neodottoressa Anna Bellini dell’Università di Pavia e saranno presentati il prissimo 19 aprile al Congresso Nazionale di Neurologia che si terrà a Firenze”. Dati nuovi che indicano nuove strade da percorrere e che dimostrano quanto importante sia investire nella ricerca per comprendere, prevenire e curare malattie neurodegenerative che colpiscono sempre più una popolazione anziana, che vive più a lungo ma rischia di perdere memoria e identità. E.G.
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