ABBIATEGRASSO – Ci sentiamo presi in giro dalle promesse, non mantenute, di rilanciare il nostro ospedale. Dopo aver speso di recente 30 milioni di euro per rifarlo nuovo, il 12 dicembre di 2 anni fa hanno chiuso il Pronto Soccorso di notte ed è iniziato un lento, continuo depotenziamento, con l’obiettivo di farne un cronicario, un poliambulatorio dipendente dall’ospedale Fornaroli di Magenta a cui è stato accorpato. Il personale medico e infermieristico ridimensionato, se è andato in pensione non è stato sostituito, reparti e sale operatorie sottoutilizzate rispetto alle eccellenti caratteristiche e potenzialità, prima tanto enfatizzate dalla stessa direzione sanitaria e dagli stessi politici che ora hanno deciso questa  penalizzante ‘riorganizzazione’. E’ giunta l’ora, se vogliamo salvare il nostro ospedale di manifestare la nostra rabbia, quel misto di frustrazione, disappunto, preoccupazione, irritazione che tanti cittadini hanno sperimentato per i disagi conseguenti alla perdita di servizi prima offerti dall’ospedale Cantù. Troviamoci quindi in piazza Marconi  domenica,  una sorta di prova generale  da ripetere anche a Milano, davanti al palazzo della Regione, dove si prendono le decisioni che devono essere riviste e vengano ascoltati  i 15 sindaci dell’abbiatense che esprimono le istanze dei  cittadini di questo  vasto territorio, orfano  finora, contrariamente al magentino,  di politici influenti. Troviamoci tutti in piazza quindi, per dire che vogliamo  una politica che risolve i problemi  invece di creare disagi e disservizi, come quelli conseguenti  alle scelte in atto per l’ospedale Cantù. La sanità lombarda non è più, come millanta di essere, “un fiore all’occhiello” se costringe a lunghe attese, se mette a rischio un territorio di 207 kmq con oltre 83.000 abitanti, chiudendo di notte un P.S. e costringendo a raggiungerne uno più lontano e superaffollato, tanto da richiedere più volte l’intervento delle forze dell’ordine a causa di pazienti esasperati  da  attese troppo lunghe e preoccupanti. Ennesima conseguenza della chiusura notturna del P.S. abbiatense, una struttura all’avanguardia, come hanno riconosciuto i componenti della Commissione  regionale Sanità dopo il sopralluogo dello scorso anno quando hanno deliberato all’unanimità che il Pronto Soccorso andava riaperto 24 ore su 24 e l’ospedale ripotenziato. Molti di loro sono stati rieletti e sono presenti in Regione con diversi ruoli, in diversi sono stati in questi giorni invitati a partecipare alla manifestazione di domenica,  e saranno sollecitati da tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale ad Abbiategrasso a mobilitarsi, a loro volta, per riottenere quanto ci è stato tolto. Poiché si tratta di una decisione politica, occorre  fare pressione con una grande partecipazione, per questo è importante che ciascun cittadino, anche dai paesi limitrofi, si trovi in piazza domenica 16 dicembre alle ore 16, perché l’ospedale Costantino Cantù continui ad essere quel sicuro punto di riferimento  che è stato per 137 anni. E.G.