ABBIATEGRASSO – Quella del 31 ottobre è una festa recente, importata negli anni ’90, una tradizione anglosassone dapprima vista con diffidenza poi diventata un business irrinunciabile per bar, discoteche, ristoranti, circoli di ogni genere. Party ovunque, spettacoli, animazione e per i partecipanti anche look e make-up il più possibile dark o addirittura macabro. Un poco più soft per i ragazzini che girano per le strade o tra gli amici dei ‘grandi’, offrendo dolcetto o scherzetto, ‘Trick or Treat”, elemosinando di porta in porta, a chiedere dolciumi e spiccioli, minacciando uno scherzetto se la richiesta non verrà esaudita. In realtà la notte di Halloween originariamente negli Stati Uniti pare fosse “All Hallow’s Eve” la sera della festa dei Santi, la vigilia del 1° novembre, festa di tutti i Santi. La diocesi di Milano ha recuperato l’antico significato e ha proposto in alternativa, l’unica di questo genere, una festa in cui si raccontano i Santi e si raccolgono fondi per i poveri, senza fissa dimora. Nei cinema non sono mancate proiezioni di film da notte delle streghe, già i titoli sono inquietanti: “A mezzanotte prenderò la tua anima”, “Questa notte mi incarnerò nel tuo cadavere”. Anche ad Abbiategrasso si è festeggiato un po’ ovunque con ironia: vetrine, aperitivi, cene e decorazioni a tema sono stati proposti da ristoranti e bar, grande festa al bar Piccadilly di piazza Marconi e al Tabachè di corso Italia, molte anche le feste in casa dove, radunati gli amici, aggirandosi tra zombie, streghe e miriadi di zucche intagliate e decorate, in questa notte in cui si dice che “le anime dei morti tornano sulla terra con streghe, demoni e fantasmi” come nel Medioevo si indossano maschere e si adottano look macabri, in realtà per esorcizzare, per allontanare la morte e fare riti propiziatori, tra tante risate. E.G.
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