ABBIATEGRASSO – Conosco Germana Monga da quando, quasi cinquant’anni fa, mi ha battuto a macchina la tesi, perché era una segretaria e una dattilografa perfetta: pensate alla fatica di fare tre copie in carta carbone e, se ti scappava un refuso, doverle correggere tutte col bianchetto o… rifare la pagina intera quando gli errori erano troppi. Ma Germana sbagliava poco.

Più di tutto, però, Germana mi ha conquistata quando è successo che a colpo d’occhio risolvesse un rebus che per me era impossibile. E ha continuato a conquistarmi con la sua intelligenza viva e… con le sue ricette.

Germana, cito un messaggio che mi hai mandato tempo fa: “Ridi, ridi. Diventerai vecchia anche tu- e te lo auguro di cuore perché ti assicuro che non si sta affatto male!”

Tu, a novant’anni suonati, stai bene perché sei ancora curiosa e hai mille interessi, ma raccontaci quali sono i tuoi segreti per non stare affatto male a novant’anni. È un peccato conoscere i trucchi e tenerseli per sé.

“Ti assicuro che non ho segreti. Sono così faticosi! Ma sono viva e in effetti sono diventata ‘grande’ e questa è già una gran cosa. Pretendere che tutto vada bene sarebbe troppo: le ginocchia fanno male e camminare è dura. Anche le mani sono meno agili. Ma domani sarà meglio e, se non proprio domani, sarà dopodomani. Mi piace citare una frase di Onassis che disse: ‘Invecchiare ti salva la vita, anche se non te la migliora’”.

Mi risulta che sei una campionessa di enigmistica. Ad alto livello però! Ci puoi fare capire la tua esperienza?

“Campionessa ad alto livello… non esagerare! Sono una grande appassionata da tutta la vita perché avevo dieci anni quando pretendevo che mio fratello mi spiegasse i giochi. Ho coltivato sempre di più questa passione che mi ha arricchita culturalmente perché sei obbligato a imparare sempre cose e parole nuove e devi essere consapevole dell’attualità. Oggi con Internet non ci sono più limiti, ma è un peccato perché prima eri messa alla prova, mentre adesso è più facile trovare le risposte. Anche per me è diventato tutto più facile”.

Germana minimizza ma io so che ha un nickname con cui partecipa ai concorsi, che spesso vince, ed è ben considerata nel gotha dell’enigmistica. È curioso il suo nickname: manager. Lei dice che non è stato difficile pensarlo, è un semplice spostamento sillabico del suo vero nome. Mi racconta che quando ha partecipato per la prima volta a un convegno di enigmistica, era a Cattolica, tutti si sono meravigliati di trovarsi davanti a una donna. Forse “manager” faceva pensare al solito maschio!

Qual è stato il concorso che ti ha gratificata di più?

“Ci sono riviste specialistiche che non si vendono in edicola, come ‘Penombra’,’Sibilla’, ‘Leonardo’ e una di queste propone il concorso di fine anno in cui si devono risolvere 45 rebus. Io ho avuto un attestato di merito perché ne ho risolti 40. C’è però chi è più bravo di me e li ha risolti tutti”.

 

Sei sempre una brava cuoca? Cucini ancora come quando mi insegnavi le tue ricette preferite?

“Ho solo una grande nostalgia delle belle tavolate degli anni passati, ma quando capita, cucino ancora e creo ricette con soddisfazione: ho inventato persino la casseula con il merluzzo per chi non mangia carne”.

Ci dai una ricetta che ti veniva particolarmente bene?

“Dicono che mi vengano tutte bene!” E quando Germana sorride, sorride con gli occhi.

“Ma ti rispiego quella delle acciughe in olio, aglio e prezzemolo. Sai quella che facevamo come antipasto a Natale e che a te piaceva da matti.

Pulisci bene le acciughe sotto sale e lavale in acqua e aceto (questo è un dettaglio importante). Mettile a scolare mentre tagli finissimi aglio e prezzemolo. Copri il fondo di una terrina con il trito e aggiungi i filetti (senza accavallarli). Olio e poi ancora trito e acciughe a strati fino alla fine. Copri tutto con olio e lascia riposare per tre o quattro giorni. Pronto! Se avanza puoi conservare tutto in vasetti di vetro”.

Ci dai anche la ricetta della casseula col merluzzo?

“È facile. Si parte rosolando le stesse verdure della casseula e poi si aggiunge il merluzzo infarinato e fritto. Era un esperimento, ma ho scoperto che i sapori si sposano davvero bene”.

Perché Germana è speciale?

Perché ancora oggi ha una gran testa che le permette di risolvere giochi di enigmistica, di leggere anche un libro al giorno, e non storielle da poco, di rileggere libri già letti perché dice di scoprire sempre qualcosa di nuovo e di intrattenerti in una conversazione brillante, mai banale o con gli stereotipi dei vecchi. Quello che però, più di tutto, mi piace di lei è la sua capacità progettuale, come Rossella in Via Col Vento: “Domani è un altro giorno”. “Pupa” Foi