Siamo cittadini abbiatensi che condividono la certezza che la strada di collegamento Vigevano-Malpensa sia utile al nostro territorio. Interveniamo a proposito della lettera recapitata al Ministro Delrio da parte dei No Tang, di seguito le nostre considerazioni che vanno a confutarne il contenuto. Il progetto, contrariamente a quanto sostengono e scrivono al Ministro i detrattori No Tang, non nasce nel 2001, già nel 1975 l’Assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Milano aveva proposto un progetto denominato Strada dell’Est-Ticino che prevedeva un collegamento Malpensa-Vigevano su un tracciato simile a questo. Il tratto Malpensa-Magenta è poi stato realizzato. Malpensa anche se non è un Hub è comunque un aeroporto in via di sviluppo. Non è diventato un Hub perché come sempre si è ceduto alle proteste dei soliti pseudo ambientalisti che non hanno voluto la terza pista perché disturberebbe gli animali della brughiera. A Linate dove invece gli abitanti dei palazzi circostanti quasi si parlano con i passeggeri degli aerei che sfiorano i loro tetti, la gente si diverte un mondo a sentire il rombo dei motori e a salutare i passeggeri in transito sopra le loro teste. Che il territorio sia di pregio non vi sono dubbi solo che il Parco del Ticino come dicono gli stessi No-Tang è riserva della Biosfera, mentre il Parco Sud contiene città come Corsico, Rozzano, Buccinasco etc che problemi di cementificazione non ne hanno più in quanto i loro territori sono già completamente cementificati. Questi ambientalisti coerentemente con la loro insipienza propongono di fare un ponte sul Naviglio Grande per andare poi a fare un tratto di strada nella valle del Ticino. Ma chi sono allora i veri deturpatori dell’ambiente? Che non conoscano il territorio si evince dal fatto che propongono un ponte a ovest di Robecco. Ma a ovest non c’è il Naviglio, bensì il Ticino e un ponte sul Ticino si arriverebbe a Trecate, da l si potrebbe arrivare a Vigevano. Proposta inquietante. Quando parlano di aumento dell’occupazione in agricoltura non dicono di quante unità, anche se di poche unità è comunque senz’altro positivo. Peccato però che la mancanza di collegamenti stradali nella nostra zona, una volta ricca di posti di lavoro, a sia una delle principali concause che ha portato a perderne migliaia. Ma la cosa più assurda è che questi signori criticano il tracciato perché non va più a Milano quando sono stati loro a fare di tutto per farlo cancellare. A che gioco giochiamo? Non è vero che il tracciato non risolve i problemi locali anzi realizzando di fatto la circonvallazione di Robecco e Abbiategrasso risolve i problemi di sicurezza e inquinamento dovuti al flusso di auto che attraversano le due città
Non è affatto vero che tutti i comuni sono contrari, come non è vero che il corteo era composto da migliaia di cittadini. Erano poco meno di trecento. Dei sette sindaci citati, solo due erano della zona interessata al tracciato, gli altri 5 erano presenti solo per affinità politica e ideologica. Le soluzioni alternative proposte non sono nemmeno un pallido palliativo dato che il flusso delle automobili risulterebbe inalterato. Ma la vera chimera è che queste inutili soluzioni sarebbero a totale carico delle Amministrazioni Comunali. Siccome sappiamo tutti quali sono in questo momento le possibilità finanziarie dei Comuni, il risultato finale sarebbe uno solo: lasciare tutto inalterato. Il Comitato del Sì alla strada