ABBIATEGRASSO – Sul Piano Attuativo Essedue protocollato il 9 luglio scorso e presentato poco dopo , il 23 in Commissione, durante il Consiglio comunale aperto di giovedì 3 ottobre sono stati ammessi a parlare, dopo i consiglieri, anche alcuni rappresentanti di partiti politici che non hanno ottenuto rappresentanti in consiglio e portavoce di associazioni e consulte. Primo a raggiungere gli scranni riservati solitamente agli assessori e a prendere la parola Emilio Florio, candidato sindaco per PRC: “Da candidato ho affrontato il problema urbanistico, Abbiategrasso ha milioni di mq di aree dismesse da utilizzare come a Milano come a Rho Fiera, dove però sta sorgendo un centro legato alla biologia e alle ricerche sulla vita, dove si stanno trasferendo tutte le facoltà scientifiche che si trovavano a Città Studi e dove si assumeranno 1.500 scienziati livello internazionale. Abbiategrasso non consumi le sue aree disponibili in modo scriteriato, governi davvero il territorio cercando una relazione politica con chi decide…” Perché non pensare a un centro anche qui di innovazione e scienza, Florio ritiene sia un compito della politica e rispetto al diritto acquisito di edificare di Essedue, ha affermato che “il privato è libero ma non può confliggere con il bene comune”. Alessandra Gai della lista Energie ha criticato il PGT obsoleto e il consumo di suolo del progetto Essedue. Ha invitato il sindaco Nai ad occuparsi del centro commerciale storico che sarebbe danneggiato da un centro grande come sei Esselunga in prossimità dell’Annunciata. Andrea Zorza di Abbiategrasso Bene comune ha affermato che “il modello centro commerciale è fallito, l’avvento dell’e-commerce li fa chiudere, chi ci lavora ha salari da 400 euro al mese e trattamenti inadeguati”. Dario Olivero della Confederazione Italiana Agricoltori ha invitato gli amministratori a partire dai bisogni, distinguendo ciò che è utile da ciò che è dannoso come il centro commerciale che è superfluo. Ha invitato a dare spazio ai sogni, a immaginare il futuro della città e a dibattere prima di fare delle scelte. “Invito a fermarsi e a costruire una società di sogni. Riflettete…” Poi è stata la volta di Ascom, l’associazione commercianti che ha incaricato l’avv. Alberto Fossati di rappresentarla. L’ex sindaco ha portato un importante contributo di natura tecnica pur essendo senza dubbio soprattutto una questione politica. L’ex sindaco Fossati, avvocato Cassazionista, Consulente legale per Anci Lombardia, ha risposto a tre quesiti fondamentali, il primo è se esista o no un diritto intangibile, il secondo se serva un Piano Progetto, ovvero un piano intermedio per un’area definita dallo stesso PGT strategica, e terzo come si distribuiranno i mq. In risposta al primo quesito ha ricordato la sentenza della Corte Costituzionale che riconosce ai Comuni l’autonomia sul proprio territorio. Il diritto acquisito non è intangibile se non quando sia stata stipulata una convenzione e comunque il Comune può intervenire se ha una motivazione valida. L’Amministrazione Nai ha voluto revocare la variante preparata dalla precdente, ripristinando il PGT della legislatura Albetti, senza chiedere un Piano Progetto che oltre ad essere un obbligo, serve a tutelare l’interesse pubblico con una pianificazione che preveda una trasformazione armonica della città. Se il Piano in questione è ancora in fase istruttoria non c’è nulla di definito ma da quanto visionato sembra che la proposta non sia conforme agli indici. Una disamina tecnica puntuale e difficilmente confutabile. Matteo Pozzetti, portavoce di Legambiente, ha quindi preso atto che possa ritenersi sgombrato il campo dall’alibi del “diritto acquisito”, ha messo in guardia dall’operare una scelta che sfalda il tessuto sociale, che trasformerebbe l’area in un “non luogo”, che farebbe danni economici. Ha definito quello che il Piano chiama un parcheggio paesaggistico una provocazione. Nicholas Chignoli, presidente della consulta Ecologica, ha ribadito che la Consulta non è stata interpellata e che la documentazione richiesta è arrivata solo il giorno prima. Fabio Crivellin, sindaco di Albairate, ha lamentato la non condivisione del progetto con i piccoli comuni intorno soprattutto per quanto riguarda i problemi viabilistici. Marina Villa ha letto invece l’intervento preparato da Officina del territorio che ritiene assurdo che in un momento in cui cresce l’allarme per i cambiamenti climatici e la difesa del territorio, l’Amministrazione Nai al contrario, con questa scelta, cementifichi e danneggi il centro storico. Ha citato ad esempio “il Comune di Borgarello e la causa vinta contro l’insediamento di un Centro Commerciale” e ha concluso chiedendo “al sindaco Nai e alla sua giunta di fermare questi piani e di passare al più presto alla revisione del PGT… Faccia un gesto coraggioso e dimostri di avere più a cuore il bene pubblico, piuttosto che gli interessi privati”. Sono seguiti poi altri interventi da parte dei consiglieri che hanno confermato una netta divisione tra minoranza e maggioranza, i cui esponenti sono rimasti i soli a propendere per il progetto di Essedue. Intanto saliva la tensione e diversi cittadini hanno chiesto di intervenire sollecitati dalle ultime dichiarazioni, ma quando il presidente Tagliabue ha negato loro la parola se la sono comunque presa, proferendo sonori “vaffa”. Mentre nessuno degli assessori presenti, seppure più volte sollecitati come l’assessore al Commercio Bottene o il vicesindaco Albetti, hanno aperto bocca, è intervenuto di nuovo il sindaco a chiudere il Consiglio, aggiungendo a quanto più volte ripetuto che il Piano Attuativo sarà diverso dovendo recepire le indicazioni della Sovrintendenza e ha rassicurato che un’ampia superficie verde rimarrà libera e sarà ceduta al Comune. Ha ricordato che realtà come la Siltal oggi dismesse, quando sono sorte hanno dato lavoro a diverse generazioni. Una posizione inconciliabile con tutti gli interventi dei rappresentanti dei cittadini. (Foto di R. Garavaglia) E.G.
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