Il direttore generale Massimo Lombardo ha ricordato i precedenti ruoli ricoperti nell’A.O. grazie ai quali conosce i 4 ospedali che, ha affermato, “hanno vocazioni diverse. Avere i due DEA sui due poli, il DEA a Legnano e il DEA a Magenta, ci ha consentito di fare una serie di riflessioni, di specializzazioni e di sviluppo delle vocazioni. È chiaro che il tema della rete di emergenza-urgenza nasce da atti normativi, che sono tecnici, stabiliscono requisiti minimi e pongono un livello di responsabilità importante nei confronti di ogni singolo medico che si trova a lavorare in quelle strutture. Voglio ricordare che quando vi ho messo piede per la prima volta, nell’aprile 2008, già allora l’ospedale di Abbiategrasso non aveva una vocazione per l’emergenza urgenza, lavorava su temi molto specialistici che sono stati conservati e si sono sviluppati. Io penso che chiunque abbia visto in quegli anni il P.S. di Abbiategrasso ricordi che tipo di livello e di prestazioni si svolgevano. Oggi gli standard richiesti alle strutture sanitarie e ai medici sono diversi, devi avere determinati requisiti che ad Abbiategrasso non ci sono da tantissimo tempo e non so neanche dire se ci sono mai stati. Oggi abbiamo il 118 e quarant’anni fa non c’era. Non vorrei fare un discorso puramente aziendale. Quel territorio ha delle particolarità, non ha solo l’ospedale di Magenta come DEA vicino, ce ne sono altri, il San Carlo, il San Paolo e a Vigevano, che svolgono un ruolo nell’ambito della rete di emergenza e urgenza e non sono gli unici ospedali in cui il 118 trasferisce i casi gravi. Arrivano anche fino a Niguarda, se necessario e si usa  l’elisoccorso nei casi più gravi. Abbiamo sicuramente il tema dello sviluppo dell’ospedale di Abbiategrasso perché non è un ospedale marginale e banale, anche se è più vicino alla provincia di Pavia che alla provincia di Monza. Noi abbiamo dei finanziamenti e sono in corso gare per portare un reparto di riabilitazione specialistica nell’ospedale abbiatense dove abbiamo già lo spazio fisico e stiamo comprando gli arredi. Abbiamo avuto il finanziamento per comprare un agiografo portatile da portare nel blocco operatorio che sta lavorando molto perché il piede diabetico non è una cosa banale. Abbiamo iniziato un percorso e la rete dei quattro ospedali ci sta aiutando a portare i chirurghi vascolari di Legnano ad Abbiategrasso. Questo strumento ci serve per consentire di fare un’importante operazione di rivascolarizzazione arteriosa che si può fare nelle sale operatorie di Abbiategrasso perché sono adeguate a quello scopo. Portando il chirurgo vascolare ad Abbiategrasso, ovviamente non per emergenza urgenza, possiamo sviluppare tutto l’importante tema chirurgico della fibromialgia. Questa estate abbiamo fatto un bando per assumere chirurghi vascolari al fine di garantire di aprire una linea di attività, con la rotazione di alcuni specialisti da Legnano ad Abbiategrasso. Alcune cose si possono fare ad Abbiategrasso e altre diverse cose si possono fare a Cuggiono. Il nostro compito è far sì che la rete sia sempre più efficace”.