ABBIATEGRASSO – Nell’intervista al vicesindaco e assessore a Lavori Pubblici, Grandi Opere e
Mobilità, Roberto Albetti, riportata in altro articolo, anche la seguente domanda: Tra le opere
pubbliche più importanti di Abbiategrasso c’è l’ospedale, molte le segnalazioni che riceviamo al
riguardo. L’ospedale che, grazie anche a Lei, da segretario di Formigoni ha avuto il merito di aver
contribuito ad ottenere le risorse per costruire la nuova struttura, costata 30 milioni di euro e, fino al
2015 descritta come rinata, in crescita. Poi improvvisamente la doccia gelata, con il nuovo direttore
generale e l’ass. Gallera, nuove prospettive: quella di ridimensionare cominciando dalla chiusura
notturna del P.S. proseguendo con una sistematica riduzione dei reparti, dall’ortopedia, alla
pneumologia, aggiungendo semplicemente alcuni servizi ambulatoriali, presentati come
valorizzazione dell’ospedale. Lei era, durante l’amministrazione Arrara, presidente della
Commissione Sanità, cos’ha fatto e cosa farà per far ritornare l’ospedale Cantù un ospedale e
non un accorpamento di Magenta, come appare nel Piano Organizzativo Aziendale?
Risponde: “E’ chiaro che come ha detto l’impegno c’è sempre stato, e portato avanti…” Non
pubblicamente però… “Io cerco in ogni modo di colloquiare…quando c’è stata la chiusura senza
avvisare, ha intaccato i rapporti che sono diventati più difficoltosi…” Lei come spiega la chiusura
notturna del P.S.? “La giustificazione che mi hanno dato è che i soldi per la sanità sono sempre
meno”. Non è vero, si sta mettendo su altre styrutture ma se poi non ci metti il personale che
senso ha? “Sia dal punto di vista della gestione si fa fatica e una delle linee che Regione Lombardia
ha portato avanti, ora anche con il nuovo governatore, è la chiusura di altri P.S. vedi a Mortara. Noi
abbiamo un ospedale che, non dico deve avere gli stessi servizi di Magenta, ma servizi che danno
dignità e la possibilità di andare avanti. Qualcosa è stato fatto con l’aumento di alcune specialità…”
No, mi scusi, con alcuni servizi ambulatoriali, perché invece come sa i reparti sono
depotenziati, vedi l’ortopedia nonostante 4 sale operatorie all’avanguardia che Magenta non
ha. Qui si fanno solo piccoli interventi.. . Albetti risponde, confermando informazioni e contatti:
“So che dovrebbe essere annunciato in questi giorni il trasferimento di alcune specialità ma non
posso dire cosa, lo diranno loro…” Sta parlando di reparti o di ambulatori? “Di reparti, se a
Magenta essendo ospedale regionale vanno avanti le acuzie e se ad Abbiategrasso devono occuparsi
di…cronicità …” Infatti, l’ha detto, un cronicario, è questo il timore di tanti, che diventi solo
un cronicario. “Tutti i pazienti con patologie croniche come il diabete, ora sono gestiti di più dalla
Regione Lombardia che pianifica tutti gli interventi e anche in Abbiategrasso …” In realtà non
facciamo più quello che abbiamo sempre fatto! “Le assicurazioni in questo momento, o per lo
meno è quello che mi dicono e che non condivido, perché secondo me alcune oprazioni si possono
fare, ma i chirurghi dicono che se accade qualcosa le assicurazioni non avendo la rianimazione non
pagano… Si fanno comunque molti interventi”. Sì, ma solo di tipo minore e ambulatoriale, non si
operano più i femori ad esempio. “La situazione non è così catastrofica, bisogna lavorare per
avere un ospedale che sappia rispondere ai bisogni della cittadinanza”. Lei sta dicendo quello che
dice il Poas, il Piano aziendale che prevede un depotenziamento del nostro ospedale. Lei
descrive quanto è scritto e previsto purtroppo. Bisogna intervenire. “Siamo intervenuti, non è
che un comune o un sindaco ora può dire cambiamo indirizzo”. Le ricordo che l’han detto tutti i
componenti della Commissione Sanità che bisogna riaprire il P.S.di notte. “Però poi non
l’hanno fatto, ci sono situazioni che vanno al di là di un discorso istituzionale e non è responsabilità
del comune di Abbiategrasso”. Il dott. Ceretti, che ha nominato, sostiene che la presenza sul
territorio di tanti anziani e R.S.A. richiede un P.S. aperto di notte. “Certo, però vuol dire che
deve riaprire il centro analisi, avere la disponibilità dell’anestesista, del radiologo…” Appunto,
quello che c’è sempre stato e che non c’è più. “Ho capito, ma se uno l’ha chiuso, per farlo riaprire
deve rivedere tutta l’organizzazione e spostare soldi da una parte all’altra… Non più tardi di 15
giorni fa quando l’vis ha presentato l’opuscolo…” Già che valorizza appunto…gli ambulatori…

“Ero presente e ho fatto le mie rimostranze, perché se non si mantiene un ospedale funzionante
perdiamo i servizi. Io mi sto battendo perché le attività aumentino in fretta…” Più che le ‘attività’
occorre chiedere che si investa nel personale perché sia il P.S. che i reparti sono sottorganico
sempre più. Occorre investire sul personale altrimenti non ha senso investire sulle strutture.
“Ci sono stati interventi strumentali, in campagna elettorale tanti han detto facciamo manifestazioni,
poi sono spariti”. Ora li richiamiamo. “Occorre lavorare nel tempo, con Formigoni l’ho fatto per
rifare l’ospedale poi però sono cambiate le leggi…” Dipende da come si interpretano sia il
D.M.70 che la legge regionale 23 che dicono di migliorare, non di chiudere i servizi.
“Comunque la legge regionale è stata fatta portando dentrioo i servizi del territorio ma non
aumentando i finanziamenti”. Allora bisogna rifarla. “L’ho già detto a chi è consigliere in regione,
la riforma sanitaria era stata fermata perché non c’era la copertura finanziaria…” Se si è sbagliato
bisogna correggere, contiamo anche su di Lei perché ricominci a difendere l’ospedale.
“Continuo, lo so che abbiamo pareri diversi, continuo a fare quello che ho sempre fatto”. Benissimo
grazie, aspettiamo di vedere i risultati. E.G.