ABBIATEGRASSO – L’infelice decisione dell’Amministrazione comunale ha generato grande malcontento all’interno della comunità abbiatense. In seguito ai controlli effettuati nel periodo compreso fra il 23 e il 27 gennaio, per verificare lo stato della struttura, si è giunti al verdetto di una momentanea, e si spera non definitiva, chiusura della piscina comunale “Anna Frank”. Gli interventi di ristrutturazione avvenuti negli anni precedenti a quanto pare non sono bastati a garantirne la sicurezza. A farne le spese maggiori sono stati gli atleti della squadra locale di nuoto, costretti all’improvviso a doversi allenare in un altro stabilimento. Per comprendere meglio la situazione, abbiamo intervistato il giovane M.P., un componente della squadra, recentemente coinvolta nelle gare regionali tenutesi il 12 febbraio.
Come avete reagito alla notizia della chiusura? “Ci siamo rimasti molto male, sapevamo che ci sarebbe stata questa possibilità, ma vederla in atto a metà della stagione significa vanificare sei mesi di lavorato pianificato con cura dagli allenatori e le fatiche degli atleti”.
Attualmente dove vi allenate? Il cambiamento di sede ha influenzato sulla vostra rendita?
“Abbiamo avuto la possibilità di allenarci a Cornaredo grazie all’appoggio di altri compagni di squadra, ma comporta molti sacrifici. Il tragitto e il tempo necessari per raggiungere la piscina sono aumentati e ora la capacità di autogestirsi e organizzarsi è fondamentale più che mai per ottenere comunque dei buoni risultati sia in vasca che a scuola”.
Come avete affrontato i regionali? Pensi che la situazione in futuro potrà rivelarsi comunque funzionale?
“Dopo un iniziale clima spaesato e una delusione generale, la squadra si è ripresa e ha ottenuto dei buoni risultati. Personalmente, posso dire di aver migliorato tutti i tempi e che la situazione sia stata proficua. Nonostante la diversa tipologia di allenamento, comportata dal trasferimento. Penso che in futuro tutto questo si rivelerà utile per spronarci sempre a dare il massimo, anche nelle condizioni più avverse”. Ad oggi non ci sono ancora provvedimenti certi da parte del Comune, ma solo alcune voci per le quali si pensa di trovare un privato al quale affidare la costruzione di un nuovo impianto ed affidare al costruttore stesso la gestione tecnica. Marta De Bernardi
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