ABBIATEGRASSO – Un tema di grande interesse “Islam ed immigrazione. La sfida dell’Europa” con un ospite eccezionale, Magdi Cristiano Allam. Avrebbe dovuto moderare il dibattito il giornalista Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, purtroppo assente perché influenzato. Un’occasione anche per avere l’ultimo libro di Magdi Allam “Io e Oriana”, i proventi della serata sono stati destinati all’Associazione Heiros che con la scuola di musica che ha sede nel complesso dell’Annunciata aiuta i ragazzi autistici ad uscire dal loro isolamento. Al presidente dell’associazione Andrea Samek il vicepresidente del Rotary Club Morimondo Abbazia ha consegnato il certificato di affiliazione di ‘Heiros’, subito dopo è partito il filmato che ha presentato i ragazzi autistici alle prese con i diversi strumenti musicali, immagini che hanno dimostrato la grande importanza che ha per la loro evoluzione, questa esperienza. Dopo i saluti a tutti gli intervenuti da parte della presidente del Rotary Morimondo, Mariangela Donà, Magdi Allam ha iniziato un lungo monologo che ha catturato e mantenuto l’attenzione e l’interesse di tutti. “Serve un’informazione corretta per essere protagonisti di un cambiamento – ha esordito – conosco l’Islam perché sono stato musulmano per 56 anni, sono nato in una famiglia egiziana e in tempo in cui c’era maggiore tolleranza tra persone di fedi diverse, mia madre accettò di farmi frequentare una scuola cattolica. Questo mi ha permesso di conoscere dall’interno entrambe le religioni e mi ha portato a chiedermi quale delle due corrisponda la verità. Ma alla verità possiamo pervenire solo se siamo spiriti liberi, senza filtri ideologici. Il Cristianesimo mi ha dato la certezza di mettere al centro la persona, mentre l’Islam mette al centro la comunità, dove la persona è subordinata, lo è in particolare la donna. Arrivato in Italia con una borsa di studio nel 1972 capii che è fondamentale conoscere adeguatamente la lingua. Mentre in Europa chiunque può dire qualsiasi cosa sul Cristianesimo senza che succeda niente perché c’è libertà di espressione, nei confronti dell’Islam ci siamo autoimposti di sospendere l’uso della ragione per non dire nulla che possa risultare critico. E’ bastata una vignetta ritenuta irriverente per il massacro di Charlie Hebdo, le vittime sono state considerate blasfeme anche dai musulmani moderati. In Europa assistiamo a un terrorismo islamico autoctono da parte di nativi europei a causa del lavaggio del cervello che è più pericoloso delle bombe, si tratta di persone determinate a morire per uccidere, trasformati da persone a robot della morte. Tutti i non musulmani vengono considerati miscredenti attingendo a piene mani dal Corano, occorre opporsi al lavaggio del cervello con cui fanno amare la morte, dobbiamo entrare nel merito dei contenuti dell’islam e di quello che si predica nelle moschee. Siamo fragili perché non abbiamo più valori, non sappiamo più chi siamo. Il tracollo demografico ci deve allarmare, l’Europa ha il più basso tasso di natalità. Di questo passo nel 2050 l’84% degli italiani sarà anziano e solo il 16% in età lavorativa, non ci saranno più soldi per le pensioni. Le tre ragioni che hanno portato alla dissoluzione dell’impero romano sono più che mai attuali: il calo della natalità, l’apertura delle frontiere agli stranieri, condizioni di vita difficili per tasse elevate. Chi ci governa ci dice che non ci sono soldi, i giovani italiani devono andare all’estero in cerca di lavoro ma contemporaneamente soldi illimitati sono utilizzati per giovani che arrivano dall’Africa, dall’Asia. Sembra una strategia deliberata e da noi finanziata. La percezione critica degli italiani aumenta perché sembra assurdo che non si chieda loro di lavorare, sono giovani non deperiti fisicamente, che protestano sulla qualità del cibo, non hanno fatto la guerra. Dalla guerra fuggono anziani, donne e bambini, ma quelli che arrivano sono prevalentemente giovani e…musulmani. La vera ragione sembra proprio quella demografica, servono a colmare la fascia tra i 20 e i 30 anni ma dovremmo invece promuovere la loro formazione nei loro Paesi e con il microcredito contribuire a formare in Africa un ceto medio che porti verso una democrazia sostanziale”. Occorre condividere i valori ha più volte sollecitato Allam che auspica un sempre maggiore laicismo. Gli accenni all’amicizia, al confronto e condivisione con Oriana Fallaci hanno stimolato i presenti a leggere anche il suo ultimo libro: “Io e Oriana”. Una serata ricca di spunti, un dibattito vivace con un oratore animato da grande passione nella ricerca della verità. Enrica Galeazzi
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