Quello che più mi fa vergognare in questo Stato che non protegge le vittime, ma le condanna, è lo spazio dato alle famiglie dei ladri che, oltre a non pagare per i loro crimini e a ricevere risarcimenti a sei cifre, vengono rispettate e a volte applaudite quando affermano di essere felici che un uomo sia morto. Questo Stato è pronto ad accusare chi si difende e difende il lavoro di una vita, ma non ci pensa un secondo a proteggerne la dignità e la memoria. S.C , la madre di uno dei due Rom che nel 2006 ha tentato di rubare nel deposito di Ermes Mattielli, ha detto riguardo la morte dell’uomo: “Se dicessi che mi dispiace, direi una bugia”. Parole vergognose che non dovrebbero essere pronunciate, tantomeno accettate. Ermes Mattielli non ha agito senza motivo, con quei colpi di pistola ha difeso la sua azienda, quella costruita con duro lavoro e sacrifici. Non vengono pronunciate parole di rimprovero per i due ladri, le loro azioni nel nostro paese vengono ridotte ad un “errore”. Non è uno stupido sbaglio. La scelta di entrare nella proprietà altrui e di rubare beni altrui non può essere pagata con 4 mesi di carcere e un bonus da 135 mila euro in tasca. E sì perché il povero Ermes che ha come unica colpa quella di essersi difeso e di aver difeso la sua proprietà sparando ai due Rom che si sono introdotti illegalmente nella sua propria per sottrarli del rame gli è costata una condanna a 5 anni e 4 mesi di reclusione e ciliegina sulla torta oltre alla condanna penale il povero Ermes è stato costretto da sentenza a risarcire con 135 mila euro i due Rom. Questa come tante altre è una vergogna che non possiamo più accettare senza reagire con decisione. “Ha sbagliato molto di più chi ha ucciso” ha affermato invece la famiglia del ragazzo albanese ucciso mentre si era introdotto illegalmente in una casa a Vaprio D’Adda. Dicono di provare rabbia e di desiderare che l’uomo paghi per quello che ha fatto. Paghi per essersi difeso, aver difeso la sua famiglia da quello che non si può che chiamare criminale. Dov’è la giustizia in tutto questo? Non voglio certo sminuire la sofferenza delle famiglie che hanno perso un loro caro, ma è inaccettabile giustificare un tentativo di furto per condannare un atto di legittima difesa. Ermes Mattielli è stato ucciso da queste persone, da questo Stato, irrispettoso e codardo. Uno Stato che difende i carnefici e accusa le vittime non è degno di rispetto. Non sono degne di rispetto le famiglie che insultano il ricordo di un uomo che ha come sola colpa l’aver difeso la sua azienda, sua unica fonte di guadagno e motivo di vita. È sbagliato e vergognoso. Io sto con Ermes e con tutti gli altri che si sono difesi, che hanno difeso con qualsiasi mezzo i loro affetti e la loro propria guadagnata con il sacrificio e con onestà e non accetto che qualcuno gioisca per la morte di un italiano onesto. Io voglio uno stato che condanni duramente i criminali e che tuteli con decisione le persone oneste. No viceversa, come succede oggi. Andrea Pasini
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