ABBIATEGRASSO – Il Comitato Popolare Intercomunale non desiste e, sollecitato da molti abitanti dei vari Comuni dell’abbiatense, si mobilita ancora una volta e propone di farsi sentire dalla politica che decide: il Governatore Fontana, l’assessore al Welfare Letizia Moratti che ha sostituito Gallera, il presidente della Commissione regionale Sanità, il leghista Emanuele Monti, perché innanzitutto rendano concreta la delibera dello stesso Consiglio Regionale che, lo stesso giorno della mobilitazione popolare sotto il Pirellone, il 7 maggio 2019, ha votato a favore del ripotenziamento del Cantù e del Pronto Soccorso aperto di nuovo anche di notte. Poiché niente di tutto questo è stato attuato, anzi l’ospedale Cantù, e non solo a causa del Covid, ha continuato a perdere servizi, proseguendo nello smantellamento previsto per farne un cronicario, come testimoniano avviliti operatori sanitari che ci lavorano, parte la nuova raccolta firme. Una raccolta firme diffusa condivisa da singole persone motivate, che scaricano il modulo dalla pagina Facebook del Comitato Popolare Intercomunale, da associazioni, gruppi, liste civiche come quella che ha iniziato la raccolta domenica 6 giugno, in piazza a Rosate. Un primo banchetto anche ad Abbiategrasso da martedì 8 durante il mercato tra le 9.30 e le 11.30, nel tratto di piazza Samek di fronte all’ospedale dove, anche di giorno, dall’ottobre 2020 non vengono avviate ambulanze dal 118, perché il Cantù non è più ritenuto un ospedale ma un Punto di Primo Soccorso, accorpato all’ospedale di Magenta. Il Comitato interviene a nome dei cittadini che chiedono di dire basta e di alzare la voce per riavere un ospedale funzionante e punto di riferimento adeguato al bisogno dei circa 85.000 abitanti dei 14 Comuni dell’abbiatense. Una delle proposte principali indirizzate alle autorità regionali è quella di staccarci da Legnano, lontano e non collegato da mezzi pubblici, per essere aggregati a un ospedale di Milano, più facilmente raggiungibile. Intanto si è appreso in questi giorni che l’Asst ovest milanese che comprende gli ospedali di Legnano, Cuggiono, Magenta e Abbiategrasso, presto indirà la gara d’appalto per far implodere il monoblocco abbandonato dal 2016, occupato ancora recentemente in locali fatiscenti dal laboratorio analisi e da clandestini di notte. Già nel 2015 era stato comunicato da Regione Lombardia un finanziamento di 6 milioni e 100 mila euro per l’abbattimento e la realizzazione poi di un parcheggio nell’area liberata. Ora si parla di un finanziamento di 3 milioni. Il laboratorio analisi verrà finalmente spostato, come previsto dal 2016, nella palazzina Samek. Si attendono decisioni politiche adeguate, con indicazioni ai tecnici perché organizzino il ritorno di servizi sanitari territoriali che rispondano alle esigenze della popolazione. Questi i motivi per firmare e ribadire che non ci arrendiamo. E.G.
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