ABBIATEGRASSO – Un’affluenza spropositata nella serata di mercoledì 5 ottobre presso l’ex  convento dell’Annunciata, che per l’occasione ha ospitato l’evento “Onde gravitazionali e Spaziotempo” a cura del Professore dell’ Università degli Studi di Milano, primo ricercatore dell’ INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), Marco Gianmarchi, con la collaborazione della Società Culturale Abbiatense, della Scuola Media Europea e della Scuola di Musica; durante la presentazione, infatti, il prof. Tabella ha proposto intermezzi musicali ispirati proprio alle melodie che il cosmo stesso produce. La gravità, ci spiega il prof. Gianmarchi, è la forza che allontana o tiene insieme tutti gli elementi dell’universo e, a differenza delle interazioni elettromagnetiche, nucleare debole e forte, è una forza che agisce sui corpi terrestri, quindi non nei singoli atomi. Durante i secoli furono molte le teorie sulla gravità, tra cui quella di Newton, che permette di spiegare fenomeni terrestri come le maree o l’orbita delle comete e dei pianeti, e quella di Galileo Galilei, secondo cui la gravità fa sì che tutti i corpi cadano con la stessa accelerazione indipendentemente dalla loro natura (un esempio: una mela e un tavolo che cadono dalla stessa altezza, pur essendo di massa e peso diversi, atterreranno nello stesso momento). La reale scoperta delle onde gravitazionali deriva dai buchi neri: essi hanno delle particelle instabili che si uniscono solo grazie alla forza gravitazionale e dunque, nel momento in cui abbiamo una fusione di due buchi neri, essi sprigionano energia. La svolta nella ricerca delle onde gravitazionali avviene nel settembre 2015, quando il team italo-americano del LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Obsvervatory) conferma la loro esistenza grazie al collasso reciproco di due buchi neri che hanno sprigionato una quantità incredibile di energia nello spazio, calcolabile attraverso degli strumenti appositi detti Interferometri. La più importante stazione di Interferometri in Italia è situata tra Pisa e Livorno, che permetterà dopo questa scoperta di studiare le grandi masse dell’universo. Una conferenza importante dal punto di vista scientifico, in un ambiente stimolante come l’Annunciata, che continua a sorprendere proponendo all’interno del complesso monumentale non solo la cultura culinaria ma anche quella scientifica. Ilaria Scarcella