ABBIATEGRASSO – In una città imbandierata, in un tripudio di bandiere tricolore nelle mani di anziani e ragazzi, domenica mattina una lunghissima sfilata ha attraversato vie e piazze cittadine, momento clou dei festeggiamenti per il centenario del Gruppo Alpini abbiatense.

Scortato da un inflessibile servizio d’ordine e accompagnato dalla musica delle fanfare, il corteo formatosi in piazza Samek si è diretto dapprima al Monumento ai Caduti per l’alzabandiera e l’omaggio di una corona, ha raggiunto quindi il Monumento agli Alpini eretto nella rotonda stradale in piazza V. Veneto, dove è stata scoperta la targa a ricordo del centenario, uno dei momenti significativi della mattinata, sottolineato da un canto alpino intonato dal coro. In piazza Marconi, quindi, per un omaggio musicale di fanfara e coro al palazzo municipale e alle autorità presenti.

Parco degli Alpini Alfonso Latino

In marcia, infine, verso l’ultima tappa, il Parco degli Alpini Alfonso Latino, addobbato a festa per accogliere tutti i partecipanti, molti dei quali arrivati per l’occasione da altre città, e per ricevere il nome che d’ora in poi porterà, quello dell’indimenticato capogruppo Alfonso Latino, che tanto si è prodigato per il suo parco, i suoi Alpini, la sua città, e che “avrebbe tanto desiderato partecipare a questo centenario, era il suo sogno”, come ha riferito la moglie Nicoletta, presente con i figli alla cerimonia. La targa per la dedicazione del luogo è stata scoperta al suono della fanfara, quindi don Pierangelo ha invitato a “fare memoria di un amico che ha espresso passione ed entusiasmo, per i valori che ci ha testimoniato con dedizione, generosità, gratuità con cui si è sempre speso.

La sua memoria resti viva tra noi e il suo esempio continui a generare nuove forze che si dedichino per il bene degli altri”, ha impartito poi la benedizione “sul luogo, su coloro che lo frequenteranno, sull’Associazione degli Alpini, su coloro che conservano la memoria e il ricordo del nostro fratello Alfonso”.

E ad Alfonso è stato rivolto dal coro “Belle rose”, un canto alpino a lui molto caro. All’attuale capogruppo Claudio Vai è toccato ricordare i cento anni di storia del Gruppo abbiatense, che si è fatto conoscere a livello nazionale per gli interventi in tante calamità e a livello comunale per quelli a favore della cittadinanza. “La Sezione abbiatense è nata da un’idea lungimirante nel 1922, in una sede in via XX Settembre e poi in corso San Pietro – ha ricordato Vai – Dopo la II guerra mondiale, l’attività è ripresa in diverse altre sedi, finché nacque l’idea di avere una sede propria e il capogruppo Bernardo Politi mise a disposizione dei locali in via Annoni.

La sede nel Parco arriva nel 1981/’82 nell’area del Comune data in concessione e con l’acquisto di due casette dismesse dopo l’utilizzo per il terremoto nel Friuli. E’ datata 1989 la prima vera sede, quella odierna, grazie a Valsecchi e Piva. Tantissime le iniziative realizzate dagli Alpini: pulizia nei boschi del Ticino, raccolta di fondi e donazioni per varie associazioni locali e per i terremotati di varie regioni, donazione di un’autovettura alla Croce Azzurra, ricostruzione della Cappelletta in viale Sforza  e restauro della Cappelletta ‘Ecce Homo’ in via Pavia, posa di vari giochi nel parco, durante la pandemia un respiratore donato all’ospedale di Bergamo, 50 saturimetri donati alla nostra associazione di medici, impegno nell’assistenza alle vaccinazioni. Parco e sede sono la nostra casa, sempre aperta a tutti, emblema di apertura totale”.

Commuovendosi ha ricordato poi l’amico Alfonso: “Durante il suo mandato di capogruppo, abbiamo visto anche la nascita nel 2007 del Coro diretto dal M° Carlo Tunesi e presieduto da Ambrogio Prada. Alfonso ci teneva moltissimo, è il nostro fiore all’occhiello. Alcune iniziative da lui realizzate: pulizia nel parco della Casa di Riposo, ampliamento della sede, festeggiamenti per il 90° di fondazione, presepe in piazza Marconi, nuovi giochi nel parco, impegno di un contributo pluriennale all’Anffas, un defibrillatore nel parco, erezione nella rotonda di piazza V. Veneto del Monumento dei Tre Centenari. Oggi intitoliamo il Parco ad Alfonso Latino, un alpino che ha profondamente amato il suo cappello e ha sempre dedicato tanto tempo al Gruppo e alla comunità abbiatense. Grazie, Alfonso!”.

Altri sono intervenuti per rendere onore a chi “è andato avanti” e per fare gli auguri al Gruppo “per i 100 anni ben portati”, tra questi, il sindaco Cesare Nai che ha parlato di Alfonso come di “un cittadino esemplare per lo spirito di servizio verso la comunità, verso le tante famiglie che frequentano il Parco” e degli Alpini ha detto che “non sono quelli che hanno fatto, continuano a fare, ci sono e ci saranno sempre, sono una grande ricchezza per la nostra città”. M.B.