ABBIATEGRASSO – Al centro medico di via San Carlo, presso il laboratorio Fleming è arrivato da poco il dott. Michele Poma. Questo giovane medico, 41enne, laureato a Palermo e con specializzazione in Fisiatria ovvero Medicina fisica e riabilitazione presso Gaetano Pini di Milano, ora è approdato anche al Fleming come “medico dei dolori”, carico di entusiasmo e conoscenze, il fisiatra è un ortopedico che non opera chirurgicamente anche se è medico chirurgo ma che cura con l’obiettivo di ridurre l’infiammazione, principale causa di dolore. Dolori ossei articolari a colonna, spalla, mani ginocchio, piedi, ecc, o extraarticolari come tendiniti, epicondiliti, calcificazioni e altri ancora. “Oltre alle visite fisiatriche al Fleming ora si praticano anche le onde d’urto – spiega il dott. Poma – onde meccaniche che vengono effettuate con una sorta di martelletto che lavora con un metodo elettroidraulico che considero il meccanismo più efficace”. Qual è l’obiettivo? “L’obiettivo è provocare un ematoma, cioè un maggiore afflusso sanguigno nei punti non irrorati che non si sfiammano, come calcificazioni, tendini, sperone calcaneare. Non si usa sulla colonna vertebrale”. Quante sedute occorrono in genere? “Da 3 a 6 sedute, 3 se il dolore è cessato, per il tallone e il gomito quasi sempre ne occorrono 6 e non sono dolorose. Le patologie più frequenti al mondo sono le tendiniti e le lombalgie. Sempre più ci è richiesto di curare malattie recenti, dovute a posture alterate per l’uso del computer oltre ad altre ‘professionali’, per esempio quella dell’operaio che lavora di braccia con il collo anteposto…” Quali altre terapie pratica? “L’ozonoterapia, nata 100 anni fa circa in Germania e diffusasi poi in tutto il mondo, in America con l’ozono si curano alcuni tumori. In Italia è arrivata ca. 30 anni fa. Si tratta di una miscela gassosa al 96% di ossigeno e al 4% di ozono. Nel macchinario entra il 100% di ossigeno puro e una parte viene trasformata in ozono, il più potente antiinfiammatorio in assoluto e senza gli effetti collaterali che comporta per esempio l’uso del cortisone, l’ozono associato all’ossigeno rigenera anche le articolazioni”. Come si somministra? “Si può somministrare con infiltrazioni nell’apparato osteoartromuscolare, ma si utilizza anche in tutte le malattie sistemiche alla cui base c’è un’infiammazione o una mancanza di ossigeno, come la sclerosi multipla, il diabete, ischemie etc. L’ozono è antinfiammatorio e rigenerante. Durante la prima guerra mondiale, i pazienti curati in ospedali vicini a una centrale elettrica, dove i fulmini cadono più di frequente, guarivano meglio e più in fretta, si è scoperto che succedeva grazie all’ozono che si generava durante il temporale. L’ozono è anche il più potente antibiotico che esiste e ci si depurano le acque ed essendo virus statico, si è sperimentato anche sull’Ebola. Non è l’artrosi che ‘dà male’ ma l’infiammazione che essa ogni tanto crea, l’ozono la riduce e di conseguenza riduce il dolore. Si è iniziato ad utilizzarlo per l’ernia al disco perché la fa regredire, come? Un disco spostato comprime i nervi, l’ozono non lo sposta ma con infiltrazioni paravertebrali e intramuscolari, lo ‘asciuga’ per reazione chimica riducendo la compressione e quindi il dolore. Si conseguono risultati in oltre il 90% dei casi. Per tutte le altre malattie l’ozono si può somministrare in altro modo: per via endovenosa o per insufflazione rettale, le vene emorroidali lo assorbono immediatamente e lo distribuiscono in tutto l’organismo. Se ho avuto l’infarto, quindi una mancanza d’ossigeno, l’ozono dà un’immediata ‘botta di vita’, anche nel diabete e tante altre malattie migliora i parametri”. Quanto costa sottoporsi a queste cure? “Le onde d’urto al Fleming non sono convenzionate, costano 35 euro la seduta privata mentre il ticket dei centri convenzionati è di 22 euro. Per l’ozono terapia non convenzionata il costo è di 45 euro a seduta, prevista una volta a settimana”. Un’opportunità rilevante quando insorgono dolori con cui è difficile convivere e che condizionano la qualità della nostra vita. E.G.
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