ABBIATEGRASSO – Una pausa, dopo intere giornate di pioggia, ha consentito lo svolgersi, domenica 9 febbraio nel pomeriggio, nei viali interni dell’Ospedale “Cantù”, della partecipata processione, che ha visto la presenza di Mons. Flavio Pace, un sacerdote molto conosciuto dagli abbiatensi, avendo prestato per molti anni il servizio sacerdotale in città, e nominato di recente Arcivescovo titolare di Dolia e Segretario del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Il prelato un’ora prima aveva fatto visita nei reparti del nosocomio abbiatense agli ammalati ricoverati, accompagnato dal Cappellano e dalla Dirigenza ospedaliera, inaugurando anche una targa posta al 4º piano dell’edificio Bossi davanti al blocco operatorio, dedicato all’ ex Capo Dipartimento dell’area emergenza/urgenza Dott. Aldo Minuto, e raggiungendo poi i fedeli in attesa attorno alla piccola grotta della Madonna di Lourdes. Lì, rivolta una preghiera alla Vergine, si è formato il religioso corteo, che ha attraversato i viali interni dell’Ospedale, recitando le decine del S. Rosario e concludendo il percorso nella chiesa dei Ss. Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, dove è stata concelebrata una S. Messa solenne, presieduta dall’Arcivescovo e animata da numerosi canti e molte invocazioni alla Madonna.

Nell’omelia, nella navata affollata, inondata e profumata d’incenso, Mons. Flavio Pace ha proposto ai presenti, tesi nell’ascolto, alcuni spunti di riflessione commentando le sacre scritture e ha concluso ricordando il Professor Aldo Minuto “che andava in Africa a prendersi cura delle persone bisognose, a portare all’occorrenza semplicemente delle garze mancanti, mentre noi abbiamo tanti servizi e ci lamentiamo spesso per le loro carenze. Sulla targa scoperta nel pomeriggio i suoi amici hanno scritto ‘Aldo è il medico che cura, è il medico che con il suo sorriso si prende cura’.

Chiediamo a Maria di aiutarci tutti a curare e a prenderci cura”. Alla fine della S. Messa, l’Arcivescovo ha benedetto il complesso ospedaliero e i fedeli presenti in chiesa, quindi ai piedi dell’altare si è disposto, oltre che per le foto di rito, a ricevere i calorosi saluti di quanti l’hanno conosciuto e amato. M.B.
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