ABBIATEGRASSO – Ancora in scena le “Umane Connessioni” venerdì 31 marzo e grazie ai giovani, in particolare per l’iniziativa di Riccardo Magni, un incontro all’Annunciata quanto mai attuale, il prof. Hafez Haidar ha raccontato alcuni brani delle “Mille e una notte”.

Il sindaco Cesare Nai ha introdotto la serata ricordando a tutti quanto sia stata geniale questa rassegna: tutti oggi siamo connessi, proprio tutti, ma ciò che è decisivo non è l’essere connessi, bensì il termine umano! E l’umano si è visto venerdì sera nel modo geniale e nuovo con cui è stato condotto l’incontro: Riccardo Magni con il suo tocco poetico ha messo insieme in modo armonico la lettura quanto mai partecipata di Luca Cairati, le canzoni appassionate di Mico Argirò e la modalità affascinante con cui il prof. Hafez Haidar ha presentato le “Mille e una notte”.

Così che sia stata una serata in cui era a tema il rapporto tra Occidente e Oriente lo si è visto nei tratti umani di tutte le persone intervenute. Questo è stato il fascino della serata, che non si sono fatti discorsi su Occidente e Oriente, che non si sono fatte analisi, ma con poesia, canzoni, racconti si è visto in atto un legame, a testimonianza di quanto sia generativo l’umano. Venerdì sera dominava, infatti, l’umano e questo mostrava una connessione tra persone, un rapporto attraente. Riccardo Magni ha guidato con intelligenza e sensibilità l’incontro, Luca Cairati ha letto l’introduzione alle “Mille e una notte”, Mico Argirò ha accompagnato la lettura con la chitarra e poi ha cantato due sue canzoni, il prof Hafez Haidar ha prima raccontato il suo lungo lavoro di traduzione dall’arabo delle “Mille e una notte”, poi ha letto e raccontato con grande trasporto alcuni brani.

Un messaggio chiaro quello del professor Hafez Haidar, dalle “Mille e una notte” viene un messaggio di pace: è la cultura a sconfiggere la violenza e le armi, la cultura genera dialogo e pace. Per lui bisogna chiudere le fabbriche degli armamenti e l’uomo deve finirla di volersi sostituire a Dio, è urgente che si prenda la strada della tolleranza e del dialogo, questa è la strada verso la pace. E la serata del 31 marzo è stata una testimonianza affascinante di cultura, la cultura dell’umano che apre agli altri, che fa diventare amici, connessi per un amore alla vita. Gianni Mereghetti