ABBIATEGRASSO – Il dott. Mauro Colombo, geriatra alla Fondazione Golgi Cenci, è stato ospite del Movimento della Terza Età “San Riccardo Pampuri”, presso il Centro Mater Misericordiae di via Piatti, il 21 gennaio per rispondere alla domanda “Cosa serve per invecchiare bene?”.

Secondo l’ultimo studio effettuato dagli specialisti della Fondazione, le persone rallentano il declino psico-fisico quando dedicano la maggior parte della loro vita a studiare, hanno vissuto fin dalla tenera età una condizione famigliare e sociale favorevole, nonché hanno avuto un livello di occupazione tale da consentire al proprio cervello di lavorare in modo adeguato alla salvaguardia della salute.

Cosa serve per invecchiare bene?
Cosa serve per invecchiare bene?

Sono importanti anche le caratteristiche personali. Ha maggiori possibilità di trascorrere una vecchiaia serena chi ha una maggiore propensione al contatto sociale, alle capacità di instaurare relazioni tranquille e stabili, nonché ha una forte resilienza per affrontare le avversità. Lo stile di vita dovrebbe essere mantenuto a un livello attivo dal punto di vista fisico, cognitivo e sociale. Le attività quotidiane non dovrebbero distrarre dai buoni propositi legati a un’alimentazione sana ed equilibrata. L’aderenza alla dieta mediterranea aiuta molto a mantenersi in buona salute per evitare problemi cardiovascolari, ipertensione e altri disturbi pericolosi per chiunque. Lo studio ribadisce la non-esistenza di un’età in cui “i giochi sono fatti”.

Non serve rinchiudersi in una bolla protettiva per evitare i momenti in cui l’organismo risponderebbe malamente a situazioni spiacevoli. É fondamentale imparare a sviluppare, e mantenere, una capacità intellettuale ed emotiva idonea per affrontare gli ostacoli posti sul proprio cammino. Sulla rivista americana “The Journal of Gerontology” è stato pubblicato l’ultimo studio condotto con il contributo paritario di Fondazione Serpero.

È una Fondazione ETS operante da sessant’anni a favore della divulgazione e della promozione della conoscenza scientifica. Sono stati esaminati 404 ultraottantenni, dagli 84 agli 87 anni, partecipanti alla quinta rivalutazione dello studio longitudinale di popolazione “InveCe.Ab” (Invecchiamento Cerebrale di Abbiategrasso) per indagare sulle caratteristiche delle persone con “fenotipo resiliente” al processo d’invecchiamento.

Il progetto è rivolto agli ultraottantenni con una preservata autonomia fisica e discreta salute cognitiva. Gli incontri organizzati dal Movimento della Terza Età spronano a socializzare in un ambito rimasto fuori dal mondo tecnologico, dialogare di argomenti diversi ogni settimana, camminare verso il luogo di ritrovo migliorando la circolazione sanguigna, l’ossigenazione dei tessuti, stimolando il sistema nervoso positivamente, alleviare le tensioni e l’ansia generate da situazioni di stress.

L’argomento trattato in questo martedì è stato molto interessante per tutti, giovani e anziani, determinati a vivere con dignità. “Chi comincia presto ad aver cura di sé stesso vive meglio” è un consiglio da tenere a mente fin da bambini. Le istituzioni al pari dei genitori dovrebbero riconoscere l’investimento nell’istruzione, cognitiva e affettiva, come un fattore protettivo cruciale per la salute. I suoi benefici si protraggono per tutta la vita, allo stesso modo del danno causato dalla mancanza di educazione. Laura Cittar