GAGGIANO – Mercoledì 28 ottobre in via Carroccio presso Circolo La Novella 73 si è parlato di prostituzione, tratta e sfruttamento. Coordinava l’incontro la signora Lisa Fraioli, presidente del Coordinamento Genitori Democratici di Gaggiano. Si è parlato di donne usate come merci, sfruttando situazioni di disperazione, per fare denaro, raggiungendo cifre considerevoli, sia dal punto di vista del denaro che circola all’interno del Sistema (i proventi sono superiori a quelli del traffico di droga) che dal punto di vista del numero di clienti (9 milioni di clienti in Italia) e di persone coinvolte in vario modo. Quel sistema che si poggia su due pilastri: la convinzione che l’uomo abbia assolutamente bisogno di fare sesso (considerando ciò come una tappa fondamentale della formazione maschile) e che la donna debba sottomettersi al volere dell’uomo. Ma anche l’idea, molto anni ’70, che la donna possa godere di libertà praticando liberamente il sesso. Come è possibile contrastare tutto ciò? Erano presenti Donatella Martini dell’associazione “Donne in quota” e Marzia Gotti dell’associazione Lule. L’associazione “Donne in quota” si occupa di rappresentanza politica femminile e di rappresentazione delle donne nei media.”Lule”, che in albanese significa “Fiore”, è una Onlus abbiatense che cerca di contrastare lo sfruttamento sessuale aiutando concretamente le vittime e facendo informazione. Prende il nome dalla prima donna, una tredicenne, che hanno aiutato. I disegni di legge che hanno come argomento la prostituzione sono parecchi, uno ipotizza la riapertura delle case chiuse, e discordanti tra di loro, venendo da forze politiche diverse. Per di più in Italia la prostituzione non è reato, eppure la malavita organizzata offre manodopera anche per la prostituzione legale. Un esempio da seguire potrebbe essere quello della Francia, Paese che ha stabilito di punire i clienti delle prostitute e ha riscontrato dei risultati. Invece a Milano è stato approvato un progetto un po’ “così”: lo “zoning”, cioè la creazione di un’area ristretta in cui l’attività di prostituzione è tollerata maggiormente . Un’idea criticata perché appare che si voglia creare condizioni favorevoli per l’esercizio della prostituzione.
Valentina Bufano