“Il percorso di FUSIONE che le Amministrazioni di Vermezzo e Zelo Surrigone hanno scelto di intraprendere è molto impegnativo e porterà tutti noi sotto un unico e più esteso Comune, capace di rispondere meglio alle necessità ed alle esigenze delle due comunità, anche se fino ad ora di progetti e reali visioni future del nuovo territorio esteso non c’è traccia.
L’esperto incaricato del progetto di fusione nell’ambito degli incontri della Commissione istituita per la fusione, di cui faccio parte in rappresentanza del gruppo Viviamo Vermezzo, ha raccomandato il rispetto di tutta la tempistica: referendum entro e non oltre metà ottobre.
Invece, i documenti con cui la maggioranza si è presentata in Consiglio comunale per approvare l’avvio della Fusione oltre a contenere errori formali e sostanziali, già dibattuti in Commissione, indica per il referendum la data del 28 ottobre prossimo, incurante, quindi, di quanto l’esperto ha raccomandato, anche alla luce di un ulteriore parere di Regione Lombardia che la maggioranza non voleva far saltar fuori: pericoloso esempio di scarsa trasparenza amministrativa! Da qui la nostra richiesta di rinvio, di pochi giorni, del Consiglio Comunale per sistemare ogni cosa: d’altro canto si parla di fusione da tre anni, cosa sono in confronto 3 giorni? invece, richiesta respinta dalla maggioranza e nessun’altra proposta formulata. Il solito muro! Ma su una questione così delicata che mette in gioco il futuro di due paesi non si può tacere o subire e, quindi, seguita e supportata da tutto il mio gruppo, ho abbandonato i tavoli del Consiglio, sedendomi tra il pubblico.
I cittadini che saranno chiamati a confermare, con voto democratico, la volontà di fusione dei due territori hanno diritto di ricevere tutte le informazioni necessarie per poter anche sollevare eventuali osservazioni da sottoporre alle due Amministrazioni. Certo se tutto fosse stato organizzato per tempo, questo percorso sarebbe iniziato prima e gli incontri e l’informazione ai cittadini non sarebbero stati concentrati nei mesi estivi, evidentemente i meno opportuni per incentivare il loro coinvolgimento.
Nessun dubbio, quindi, da parte nostra, che la fusione sia un percorso da perseguire per il bene di tutti ma, essendo già di per sé impegnativo, non può di certo essere intrapreso con approssimazione ed in modo superficiale: rigettiamo le critiche della maggioranza, di non meglio specificati interessi politici, laddove l’unica opportunità politica è proprio il Sindaco Cipullo ad averla, dal momento che può ricandidarsi per la terza volta per il nuovo comune fuso. Ed intanto, in attesa che sia presto disponibile la videoregistrazione del Consiglio comunale, dall’ultimo incontro della Commissione, successivo a quella seduta, l’amministrazione parla di stringere i tempi della fusione … proprio secondo le perplessità da noi manifestate!
Allora siamo davvero noi a lavorare contro la fusione?” Daniela Filleti
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