ABBIATEGRASSO – L’appuntamento di martedì 30 maggio non ha riservato sorprese a chi ha seguito i Consigli precedenti dal vivo o in streaming. Toni accesi, accuse e scambi ‘poco carini’ hanno caratterizzato anche l’ultimo Consiglio comunale a cominciare dai 5 minuti a disposizione dei consiglieri prima di affrontare gli argomenti all’ordine del giorno. Il primo a chiedere di usufruirne il cons. Nicoli (Officina) che è intervenuto sull’accoglienza profughi, ricordando di aver sollecitato l’Amministrazione ad attivarsi già nel 2015, “una maggioranza che è stata titubante – ha detto – ma dobbiamo riconoscere che ora ha fatto un atto di coraggio firmando il patto per l’accoglienza… la diversità è un valore, non un pericolo e Officina si impegna a fianco delle associazioni che si occupano di stranieri”. Temporiti (Pd) ha annunciato l’inaugurazione di due nuove vie “nei pressi dell’onnicomprensivo”, venerdì 2 giugno alle 18, nel nuovo quartiere con sbocco in strada Chiappana, dedicate ad Alda Merini e al cardinal Martini. Capello (Pd) ha ringraziato e poiché non si ricandida ha ricordato il suo lavoro riguardo alla delega per la lotta alla mafia, “una realtà vicina anche al nostro territorio”. Ha ringraziato il sindaco, la giunta, i compagni di partito e l’Officina “per la sua chiarezza e il suo stile, anche se fosse stata la stampella… auguri anche a Buzzi che si è candidato nel centrodestra, Finiguerra e Ceretti che hanno cominciato con il coltello in mezzo ai denti e ora sono culo e camicia”. Il cons. Albini (Pd) con delega al P. Ticino ha comunicato l’avvio lavori alle sponde a valle del canale scolmatore, per cui la Regione ha stanziato 450.000 euro, lavori che dovrebbero terminare a fine giugno mentre per le sponde a monte ha sollecitato chi si candida a “farsi sentire in Regione per la loro sistemazione”. Il cons. Balzarotti (lista civica per Abbiategrasso in maggioranza, da poco passato come il presidente Matarazzo al Gruppo Misto) ha espresso la sua tristezza nel lasciare dopo 5 anni il Consiglio “ero un ragazzo di 21 anni, studente, ora ne ho 26, sono laureato e lavoro. Ringrazio i miei genitori e Alberto Fossati. Una piccola analisi politica: rivendico l’impegno per riportare il Giudice di Pace ma non sono neanche stato invitato all’inaugurazione…” Ha poi portato alcune considerazioni che ha definito “opposte a quelle di Capello. E’ normale che ci siano opinioni diverse, ma in questa consiliatura c’è stato chi, come Officina del territorio, che si è messo con la maggioranza, vedi per il Tabù Festival, e ha contribuito a peggiorare i rapporti in maggioranza, una forza di minoranza che da subito ha collaborato con la maggioranza”. Si è quindi inserito il sindaco con un lungo saluto finale dopo 27 anni, ha ricordato, in cui ha ricoperto diversi ruoli sui banchi del consiglio: “Sono stati 5 anni meravigliosi, difficili e complicati ma sicuramente arricchenti per ognuno di noi, anni di impegno, anni di politica. 5 anni dove, con fatica, si è cercato di rispondere alle esigenze dei nostri cittadini, 5 anni di crisi economica che ha segnato molto gli abbiatensi, 5 anni di lavoro quotidiano, paziente e costante della giunta che non ha mai perso di vista i bisogni delle tante persone, soprattutto di quelle che hanno passato momenti difficili. Non abbiamo mai abbassato la guardia sui temi del sociale con un’attenzione particolare agli ultimi, ponendo grande attenzione e incrementando continuamente il fondo di solidarietà che in tutti questi anni è servito per distribuire voucher alimentari, farmaci, a pagare utenze, affitti. 121 casi nel 2010 presi in carico dai servizi sociali, 346 nel 2014… Abbiamo dato vita alla mensa sociale che distribuisce circa 12.500 pasti all’anno, abbiamo dato vita insieme a persone generose, al negozio solidale come risposta concreta alle famiglie in difficoltà… 5 anni in cui non si è mai fatto un passo indietro sulle capacità del nostro bilancio di rispondere ai bisogni, cercando di gestire i 6 milioni destinati al sociale in modo corretto e trasparente. Forse abbiamo lasciato qualche buca in qualche strada, ma abbiamo cercato di non lasciare nessuno con i suoi problemi da solo, ma questo non fa notizia, non va su Facebook… Nel campo culturale si è cercato di recuperare un rapporto tra la bellezza straordinaria dei nostri luoghi  e il cuore delle persone. Non serve niente vedere un monumento se  non suscita qualcosa. A Palazzo Stampa in 3 anni ci sono state più di 30 mostre con 9.000 visitatori, mostre non molto costose, ma qualche candidato sindaco non sa nemmeno che ci sono state… a queste vanno aggiunte circa 60 mostre nei sotterranei del Castello. Abbiamo affrontato il tema dell’urbanistica non come tematica per addetti ai lavori, ma come momento fondamentale per concepire una città da qui alle prossime generazioni. Con questo stile abbiamo approvato la variante al PGT, abbiamo operato una rivoluzione urbanistica, per la prima volta abbiamo deciso riduzioni sostanziali di consumo di nuovo territorio; dobbiamo essere orgogliosi di questa scelta, si può recuperare l’esistente e si può comunque investire sulla nostra città, senza consumo di suolo…non è una scelta economica o tecnica, è stata una scelta culturale. Abbiamo detto no a un grande centro commerciale, una scelta molto forte ma di cui andiamo fieri e di cui Abbiategrasso, nel futuro ci ringrazierà perché fare politica non vuol dire fare scelte per il consenso,per accontentare, fare politica vuol dire avere coraggio e guardare al futuro. Ma è fondamentale non ignorare mai, che le scelte urbanistiche incidono in modo fondamentale nella qualità della vita di tutti i giorni: non si tratta di costruire tre capannoni in più, significa avere un’idea chiara dello sviluppo armonico di una città. E con questa logica si inserisce anche la pedonalizzazione del centro, con la creazione della ZTL, innanzi tutto una vera e propria operazione culturale, risponde all’idea che le nostre strade non siano solo un percorso per veicoli che sfrecciano. Il centro è fatto per incontrarsi, non solo per essere attraversato passivamente. Abbiamo voluto iniziare un percorso per rottamare l’idea che si debba prendere l’auto anche per fare solo 500 mt.; vuole essere l’inizio di un cambio di un’abitudine, con  l’obiettivo di migliorare la qualità della vita. Abbiategrasso ha sempre troppa paura dei cambiamenti, forse questa è l’unica critica che faccio alla nostra città, certo i cambiamenti possono togliere alcune sicurezze, ma contemporaneamente offrono sempre opportunità. Invece davanti alla rapidità dei cambiamenti,  obbligatori o epocali, i commentatori abbiatensi, i professionisti della lamentazione, quelli che considerano cupo persino il cielo azzurro di oggi…cedono spesso alla logica del rimpianto, alla logica del si è sempre fatto cosi. Secondo me dovremmo fare di più per meritarci questo tempo, il nostro tempo, il tempo dei nostri figli”. Sono seguiti i ringraziamenti e dopo il sindaco anche il presidente Matarazzo che non si ricandida ha ringraziato tutti quanti e fatto gli auguri a chi  subentrerà. E.G.