ABBIATEGRASSO – L’aula consiliare del Castello, giovedì sera, era rovente non solo perché l’aria condizionata non funzionava ma perché il tempo passava e non arrivavano risposte alla domanda e alle aspettative dei presenti, convinti di poter conoscere finalmente quale sarà “il futuro dell’ospedale Cantù”. Il neo presidente del Movimento per i Diritti del Cittadino Malato, Marco Bessi, l’associazione che ha organizzato la raccolta firme, ha ricordato che da 24 anni il MDCM con i suoi volontari contribuisce a conservare e potenziare i servizi dell’Ospedale e a migliorare i rapporti tra utenti e operatori sanitari. Ha proiettato immagini dell’ospedale Cantù, l’ospedale giardino edificato nel 1910 a cui si è aggiunta nel 1965 la struttura integrata a monoblocco che ora verrà demolita. Sono state proiettate anche una serie di slide, immagini in cui si leggeva: “Nel 2009 viene completato il primo nuovo edificio che ospita l’attuale P.S. e che negli auspici doveva migliorare i rapporti tra la comunità abbiatense e la sanità locale. L’ospedale è sempre stato nel cuore degli abbiatensi. Privati e Associazioni spesso, a richiesta, sono intervenute per acquistare materiale e strumentazioni .Ora, dopo il completamento del nuovo ospedale, nella riorganizzazione sanitaria in corso, auspichiamo che l’Ospedale di Abbiategrasso non venga ulteriormente impoverito di servizi, a cominciare dal P.S. notturno ma, al contrario, vengano potenziati gli organici e non vengano spostate altre specialità negli ospedali dell’ASST facenti capo a Legnano. Dopo alcune notizie sui giornali e dopo aver ricevuto segnalazioni da molte persone esterne e dipendenti preoccupate per la ventilata chiusura del Pronto Soccorso e il trasferimento di alcuni reparti presso l’Ospedale di Magenta, il Movimento ha iniziato una raccolta firme per dare voce agli Abbiatensi”. Sono seguiti numeri, mappe del territorio, segnalazioni quali: “Abbiategrasso ha una superficie di circa 207 kmq, 32.409 abitanti, 13.833 famiglie ed è riferimento per il territorio di 15 Comuni.  Abbiategrasso, Albairate, Besate, Bubbiano, Calvignasco, Cisliano, Cassinetta di Lugagnano, Gaggiano, Gudo Visconti, Morimondo, Motta Visconti, Ozzero, Rosate, Vermezzo, Zelo Surrigone,  insieme contano 81.880 abitanti, numero più che sufficiente per mantenere il P.S”. Tra le considerazioni riportate: “Il nostro Ospedale si è sempre caratterizzato per la presenza di ottime specialità, con personale medico ed infermieristico di alta professionalità, che nel tempo (per talune unità operative) si è vista ridotta, portando a un malcontento da parte dell’utenza. E’ stato ventilato che a breve potrebbe venire spostata a Magenta  anche la pneumologia per inserire la geriatria.  Non è mai partita la proposta della cittadella della salute (l’intenzione era di collaborare con il Golgi e non far diventare il nostro Ospedale un secondo Golgi)”. Tra le criticità indicate: “Le tempistiche troppo lunghe per accedere ad alcuni ambulatori obbligano ad utilizzare sempre di più le prestazioni private”. Alcune delle proposte pervenute: “Un P.S. ad indirizzo di medici dedicati (organico apposito di P.S. con specialità in emergenza-urgenza) e anestesisti/rianimatori presenti in P.S. 24h su 24h; ridurre le code di attesa degli ambulatori aumentando il personale medico e paramedico”. Rapporto medici/paziente: “Dare ai medici la possibilità di seguire con maggiore frequenza i pazienti presenti nei vari reparti”. Il Movimento ha poi consegnato un’ urna contenente le 9.563 firme raccolte dai tanti, tantissimi cittadini che chiedono il potenziamento invece che una riduzione di servizi del Cantù. (Foto Studio Sally). Enrica Galeazzi