ABBIATEGRASSO – I commercianti locali sono stati esclusi dalla possibilità di partecipare e fornire merce per 160.000 euro, dedicati dal governo ai ‘buoni spesa Covid’.  Accogliamo voci e richieste sempre più insistenti di trasparenza all’amministrazione comunale, perché specifichi le motivazioni delle sue scelte e come sono stati spesi 160.000 euro destinati a sostenere persone in difficoltà con un reddito Isee entro i 18.000 euro, assegnando loro buoni per generi alimentari reperibili obbligatoriamente solo presso 2 associazioni di volontariato, il Portico della Solidarietà di via Pavia e i ‘Samaritani’ in via Curioni. Diverse rimostranze sono arrivate sia da commercianti tagliati fuori dall’opportunità di fornire la loro merce, sia da chi sta vivendo un periodo nero e, costretto a chiedere aiuto, si è potuto rivolgere solo ad associazioni caritatevoli, con un imbarazzo che sarebbe stato minore se avesse potuto scegliere un negozio. Il consigliere Maiorana, a cui molti cittadini, appurata la sua disponibilità e competenza, sempre più spesso si rivolgono come a un novello ‘tribuno della plebe’ e difensore civico, ha fatto presente le loro istanze tramite video e ha annunciato un’interrogazione al sindaco. Una risposta c’è già stata, il sindaco Nai afferma che poiché lo scorso anno, nella settimana a disposizione dei commercianti perché si candidassero a partecipare all’operazione buoni spesa, in pochi si erano proposti, quest’anno si è pensato di non interpellarli e coinvolgere invece 2 associazioni già attive e organizzate nella raccolta e distribuzione di generi di prima necessità a famiglie bisognose. Ma questa risposta non è bastata a mettere a tacere il malcontento e l’esigenza di risposte più precise. E’ stato fatto notare che il termine fissato dall’amministrazione per presentare le domande di richiesta d’aiuto è stato prorogato perché, nonostante la povertà in aumento, le domande pervenute erano ancora poche e dei 160.000 euro iniziali ne rimanevano ca. 100.000 e pare che tutt’ora rimangano ca.16.000 euro non spesi. Questa notizia ha suscitato ulteriori perplessità e la convinzione che altri cittadini avrebbero chiesto di usufruirne se fosse stato possibile scegliere di acquistare direttamente nei negozi disponibili, perché più dignitoso. Altri che fanno parte di gruppi di volontariato assicurano che “la maggior parte dei prodotti alimentari, se vicini alla scadenza, vengono donati dai supermercati, quindi sono a costo zero (forse per questo alcuni prodotti distribuiti, vedi una testimonianza su Fb, erano da poco scaduti)”. “Per sgombrare il campo da illazioni e sospetti- chiede A.M.- di situazioni poco chiare come l’aver voluto privilegiare qualcuno, l’amministrazione comunale chieda le fatture e renda pubblici i conti delle due associazioni e l’elenco dei fornitori”. Richieste che attendono risposte chiare per mettere a tacere ulteriori dubbi e farne tesoro per scelte future eque, trasparenti e condivise. Inequivocabili sull’argomento le considerazioni del Segretario di ConfCommercio Abbiategrasso, Brunella Agnelli: “Anche in questa occasione, esattamente come nel 2020, l’Amministrazione ha assunto delle decisioni ignorando completamente la componente commerciale locale. Sostenere sia una scelta dettata dalla scarsa adesione precedente è subdolo, poiché allora, quando si è deciso di coinvolgere gli esercenti in modo marginale e residuale, lo si è fatto con regole incerte e con tempistiche assolutamente insufficienti. La replica all’interpellanza del consigliere Maiorana palesa con sgradevole presunzione che il Comune decreti in modo pregiudiziale. Presagisce che il comparto commerciale non parteciperà e presagisce che chi è in difficoltà, se non coattivamente diretto, utilizzerà i buoni per beni non necessari. Questo atteggiamento non è accettabile, perché esprime una forte mancanza di rispetto e di considerazione per l’essere umano, la sua dignità e i sui bisogni e i feed back che si stanno raccogliendo in questi giorni lo dimostrano. Mi spiace, perché nel 2020, dopo un lungo lavoro interlocutorio, si era deciso di adottare una modalità inclusiva capace di rispondere in modo efficace al vero obiettivo dei buoni Covid, che, ricordiamolo, sono finanziati dal Governo: soddisfare i bisogni di chi si trova in uno stato di precarietà economica”. E.G.