ABBIATEGRASSO – La Consulta è stata convocata dal sindaco Nai giovedì 7 marzo, dopo l’incontro del 5 febbraio in Regione con il presidente della Commissione Sanità, il leghista Emanuele Monti. Nai ha riferito che in questo periodo di tempo  l’unica novità è stata la raccolta di adesioni dei cittadini che intendono partecipare alla manifestazione che si farà a Milano, davanti al Pirellone. Ha chiesto come stanno andando, ha risposto la sottoscritta che se ne sta occupando in prima persona con Angelo Pasini che si è messo a disposizione per raccogliere tutti i nominativi che arrivano, oltre che dai banchetti, dai siti web e dagli altri comuni. La raccolta a partire dal Movimento del Malato è estesa a tutti i cittadini e dalla Consulta è stata accolta anche la proposta di estendere l’invito ai presidenti delle molteplici associazioni presenti per coinvolgere sempre più persone. E’ indispensabile conoscere il numero di persone disponibili, sia per poter organizzare il viaggio a Milano con un numero di pullman adeguato sia per sapere di poter contare su una massa consistente di persone che venga presa in considerazione sia dai media che dai politici che decidono le sorti del nostro ospedale. Il più virtuoso il sindaco di Rosate, Daniele Del Ben che, grazie a un appello condiviso e postato in prima persona, ha raccolto 220 adesioni. Altrettante sono state raccolte, soprattutto durante i banchetti tenuti finora, in piazza Marconi e al mercato. Domenica 17 marzo si raccoglieranno adesioni ad Albairate. Il presidente dei sindaci dell’abbiatense Marelli ha riferito di aver contattato la segreteria di Monti che, nonostante  avesse detto di considerare prioritaria le problematiche del P.S. e dell’ospedale Cantù e nonostante abbia convocato già 5 volte dal 5 febbraio la Commissione, non ha ancora previsto l’audizione convenuta, per far conoscere la situazione ai componenti della Commissione, 24 su 26 sono infatti di nuova nomina. Dal cons. Serra la proposta, accolta dai sindaci Marelli e Nai, di estendere anche formalmente l’invito a partecipare alla mobilitazione a tutti i consiglieri comunali dei 15 comuni, una partecipazione considerata  doverosa da parte dei rappresentanti dei cittadini. Marina Baietta ha invitato a “farci carico noi delle nostre problematiche e non perdere tempo, fanno conto che temporeggiando possiamo assuefarci a quanto succede”. Anche il cons. Finiguerra ha invitato a non perdere tempo: “E’ passato più di un mese – ha detto – e non è successo nulla, occorre autoconvocarci davanti al Pirellone, sicuramente  prima delle elezioni e prima dell’estate, magari ai primi di maggio”. Il presidente Marco Marelli riferirà ai sindaci del territorio durante l’assemblea del 20 marzo, lunedì 18 si troverà con Nai per scrivere una mail di sollecito al presidente Monti (se nel frattempo non avrà ancora previsto l’audizione in Commissione) e la richiesta di un incontro urgente al nuovo direttore generale Odinolfi, perché le istanze del territorio vengano inserite nel Poas che programma la gestione sanitaria, ora affidato alla dott.ssa Gabriella Manolo. Finiguerra ha proposto di estendere ulteriormente l’invito a partecipare alla mobilitazione a tutti i politici, anche regionali o al governo, che si sono espressi per la riapertura del P.S. Bessi del Mov. del Malato ha ricordato che in questo momento è  vacante la direzione sanitaria, il dott. Schieppati ha lasciato e si attende la nuova nomina che riguarda, ricordiamo, l’ospedale di Magenta-Abbiategrasso, in quanto il Cantù dallo scorso anno è stato accorpato, come “appendice” del Fornaroli. Non sono mancate, come sempre, numerose segnalazioni sui disagi riferiti da altri o vissuti in prima persona dagli stessi componenti della Consulta che si è data appuntamento intorno al 20 marzo, si attende la conferma e la convocazione ufficiale del sindaco Nai. Intanto nel fine settimana si è appreso da un articolo del Corriere della Sera che il P.S. del Cantù compare tra quelli che l’assessore Gallera intende chiudere anche di giorno. Davvero non possiamo perdere tempo e non possiamo non mobilitarci ulteriormente se non vogliamo perdere per sempre persino l’ospedale. Enrica Galeazzi