GAGGIANO – Anche quest’anno, si potrebbe dire, come da tradizione, è uscita nelle edicole locali la quattordicesima edizione del calendario di volti e sorrisi della gente di Gaggiano, definiti anche “Gagianinn”, a cura de “Il Rachinaldo”. La presentazione si è svolta nella serata di sabato presso la biblioteca Aldo e Cele Daccò di Gaggiano, nella omonima piazza, serata condivisa con la presentazione di un volumetto molto godibile di poesie il dialetto abbiatense scritto da Peppino Cislaghi, il cui ricavato sarà devoluto alla Caritas. Presenti nella sala studio della biblioteca una trentina di persone che hanno visionato una buona parte del materiale che è servito per questa pubblicazione e hanno ascoltato le spiegazioni di Ambrogio Zacchetti sul lavoro che è stato fatto, in particolar modo nella scelta, per confezionare questa nuova pubblicazione, che assieme ud un’altra pubblicazione annuale definita “quaderno” costituiscono la produzione “al minimo sindacale” sotto il quale il circolo di ricerca sulla storia locale non può scendere, ma molto spesso nell’arco dell’anno le pubblicazioni, gli eventi o le serate a tema sono ben più numerosi e distribuiti durante tutta l’annata. Ma torniamo al calendario gaggianese, poche ma intransigenti le regole che stabiliscono la sua realizzazione, le foto che vengono prestate dalle famiglie la cui residenza locale è sicuramente di alcune generazioni ed è certificata da un numero di esperti di storia locale, che sono gli stessi che formano l’omonima associazione,  le immagini devono avere almeno trent’anni,  devono riprendere un numero di persone non inferiore a cinque soggetti e per ogni immagine almeno cinque persone devono essere riconosciute ed inserite nella didascalia, ma in genere i gruppi sono molto più numerosi e i volti riconosciuti sono non meno del 90% dei soggetti fotografati. Anche per questa edizione il materiale pervenuto era molto abbondante e si sono dovute fare delle scelte, le fotografie raccolte erano sicuramente tutte molto interessanti ed erano molte di più di quelle che formano il calendario, per l’edizione 2018 sono state scelte 15 immagini. Stesso problema è la scelta degli argomenti, le varie associazioni, gruppi sportivi, parrocchia, manifestazioni varie ecc…, non è facile cercare di rappresentare equamente tutte le realtà locali e ogni anno qualcuno si sente escluso, ma purtroppo gli spazi sono limitati e non tutti vedono pubblicate le foto a cui sono affezionati. L’idea di questa pubblicazione è anche quella di stimolare una forma di memoria locale, in particolare nel ricordo di persone che hanno rappresentato nella loro vita un pezzetto della nostra storia comune, ma che purtroppo non sono più tra noi. Antonio Varieschi