Egregio signor Tagliabue, siamo il gruppo di insegnanti che ha progettato la realizzazione della recita di Natale da Lei citata. Ci teniamo a precisare che non è stato il Dirigente Scolastico ad influire sulla nostra scelta. Noi abbiamo pensato insieme che, considerato il clima in cui i bambini stanno vivendo, sarebbe stato positivo far loro riflettere su alcuni valori indispensabili per poter vivere insieme nel rispetto reciproco con il fine di costruire un mondo con meno violenza. Valori che la religione cristiana cattolica insegna e che lo stesso Papa Francesco ci esorta a difendere e divulgare, in modo particolare in questo anno santo. Facendo così non ci sembra d togliere valore alla nascita di Gesù, Uomo di pace.
In ogni angolo della nostra scuola, che la invitiamo a visitare, sono stati allestiti presepi, una anche molto grande nell’atrio. Proprio questa mattina i bambini hanno avuto la visita di don Fabio, sacerdote dell’oratorio di san Gaetano…Non riteniamo opportuno strumentalizzare una canzone dello Zecchino d’oro, manifestazione dei frati dell’antoniano di Bologna, di circa dieci anni fa, canzone cantata da un bambino palestinese e contestualizzata in un periodo completamente diverso dall’attuale. Una canzone che parla di pace, pace a cui tutti i bambini del mondo hanno diritto di vivere e per cui Gesù Bambino è nato. Avremmo preferito che lei stesso ci avesse contattati per chiedere chiarimenti e delucidazioni in merito al contenuto della recita, piuttosto che sollevare un’inutile polemica che va a guastare il clima di gioia con cui stiamo cercando di far vivere il Natale a tutti i bambini, nonostante il turbamento che provano per gli avvenimenti avvenuti recentemente e di cui sono a conoscenza. Le insegnanti della scuola U. e M. di Savoia di Abbiategrasso