VERMEZZO CON ZELO – Venerdì 7 febbraio il comune di Vermezzo con Zelo ha ricordato le vittime dei campi di concentramento durante il secondo conflitto mondiale. Alle 21, presso l’aula magna delle scuole medie di via Carducci, l’amministrazione ha organizzato l’evento: “Ricordiamo Insieme…per non dimenticare”. Dopo l’introduzione dell’assessore Maria Grazia Benedetto e il saluto del sindaco Andrea Cipullo, è intervenuta la storica Anna Corbi. Una lezione di storia la sua, utile a rinfrescare la memoria dei molti spettatori presenti e informare i più giovani di quanto orrore fu perpetrato in quegli anni. Un intervento importante e faticoso per l’argomento trattato. Numeri e vicende difficili da immaginare ed ascoltare. Dopo la storica sono stati invitati a descrivere la loro mostra e la loro esperienza di viaggio nei campi di concentramento i ragazzi de “Il Treno della Memoria- 1.100.00 perchè”. Un racconto sincero e istintivo, teso a riportare le sensazioni vissute in occasione della visita fatta lo scorso marzo ai campi di Auschwitz e Birkenau. Da quell’esperienza è poi nata una mostra fotografica, portata in occasione della Giornata della Memoria nei Sotterranei del Castello Visconteo di Abbiategrasso. Coordinati da Sara Valandro, consigliera alle Pari Opportunità abbiatensi, i ragazzi hanno, uno ad uno, catturato l’attenzione di adulti e bambini con le loro parole, spesso sofferenti ma cariche della voglia di tramandare quanto è stato. Come ha ricordato uno di loro, Andrea:”Tra poco non avremo più sopravvissuti di quei campi. Toccherà quindi a noi tramandare il ricordo di quanto accaduto, per non dimenticare e non ripetere quegli orrori ed errori”.
Insieme ai ragazzi, la graphic Novel “Restiamo Umani”, rappresentata e raccontata da Emanuele Leone e Francesco Lombardo. Leone ha parlato di eroi. Non quelli da lui disegnati come Superman e Batman, ma quelli reali e umani raccontati nel suo fumetto: “Restiamo Umani”. Ha raccontato del campione di ciclismo Gino Bartali, un monumento sotto il fascismo, il Cristiano Ronaldo dell’epoca. “Nonostante avesse tutto da perdere, grazie al suo impegno salvò la vita a decine e decine di ebrei. Portava nascosti nella sua bici dei documenti falsi per farli liberare e scappare. Finchè fu in vita non si seppe nulla, una volta scomparso fu il figlio a raccontarlo. Il bene si fa ma non si dice, erano queste le parole di Bartali e sono questi i veri eroi”.
Intervenuta anche la scrittrice Regina Caterina, seguita da alcune opere degli studenti. Il tutto s’è concluso con un rinfresco tra le opere di Emacomics (sequestrato dai ragazzi per ritratti e disegni) e le note al piano del giovane Gabriele, pianista non vedente, anche lui partecipe de “Il Treno della Memoria”. Una serata intensa e ricca di spunti e speranza. Tantissimo pubblico e soprattutto molti ragazzi. La speranza è che serate come queste li possano rendere testimoni di quell’orrore che furono i campi di sterminio. Per non dimenticare e non ripetere mai più. L.C.