ABBIATEGRASSO – Una serata con tanti ospiti eleganti nella splendida sala affrescata dell’ex convento dell’Annunciata, un evento quello di lunedì 10 febbraio preparato con grande cura dagli  operatori, dai volontari  dell’Associazione degli Amici dell’Hospice, da Luisa Maderna che ha dipinto a mano i sottopiatti a Consuelo Santoro che ha realizzato meravigliosi centrotavola a forma di farfalla, il simbolo dell’Hospice di via Dei Mille, primo in Lombardia nel 1994 a prendersi cura dei malati terminali di Aids e diventare poi punto di riferimento per tutti coloro che necessitano di cure palliative. Bastano i numeri relativi ai servizi erogati nel 2019 per far comprendere l’importanza di questa struttura, l’ambulatorio ha seguito 49 pazienti, 367 le persone assistite al domicilio e 318 all’Hospice. A questi dati bisogna aggiungere i numeri importanti delle consulenze effettuate in ospedale, 930 visite effettuate nei due ospedali di Magenta e Abbiategrasso, l’80% a pazienti oncologici. Una tavola ben apparecchiata che poi ha accolto i deliziosi piatti preparati da Dario e Diego Guidi dell’Antica Osteria Magenes, fino al dolce di Andrea Besuschio. Ma sono  moltissime le persone che hanno collaborato alla riuscita della serata sostenuta da diverse aziende e associazioni. Impeccabile il servizio a tavola e la professionalità dei sommelier di Fisar. Molte le signore in abito lungo e anche gli accompagnatori hanno contribuito a rendere omaggio alla bellezza del luogo e al lavoro di preparazione per una serata mondana ma in cui è comunque prevalsa la finalità nobile della beneficenza. Non pochi dei partecipanti infatti conoscono e apprezzano l’Hospice per aver sperimentato direttamente attraverso le cure dedicate a familiari, l’aiuto concreto che pazienti e famiglie ricevono nei momenti più duri della malattia. Un evento quindi per dire ancora una volta Grazie. Ma un grande grazie è arrivato a tutti anche dal direttore della struttura, Luca Moroni che ha elogiato la bellezza del luogo e di ogni particolare che ha fatto da cornice “all’incontro di una comunità – ha detto (e lo potete vedere e ascoltare direttamente dal filmato dell’Eco della città in Fb) – che vuole manifestare affetto, vicinanza, sostegno ad una realtà che considera un patrimonio del territorio e di cui condivide il valore”. Sono arrivati i saluti da alcuni politici assenti giustificati quali Luca Del Gobbo e Cesare Nai per motivi di salute, molte le presenze istituzionali, a rappresentare l’Amministrazione comunale l’ass. Beatrice Poggi, presente la sindaco di Magenta Chiara Calati, Carlo Borghetti vicepresidente del Consiglio regionale, la dott. Gabriella Monolo di Asst ovest milanese, il dott. Michele Sofia direttore del Dipartimento Cure Palliative e l’assessore Giulio Gallera che ha confermato una proficua collaborazione nei tavoli tecnici con Luca Moroni, l’Hospice di Abbiategrasso è un modello nazionale per le cure palliative. In Lombardia sono presenti 72 hospice su 250, un terzo a livello nazionale. Ora è stata avviata la fase 2.0 volta a curare anche i malati non oncologici e non solo negli ultimi giorni, malati cronici per cui occorrono altre risorse economiche, palliativisti negli ospedali, ambulatori e consulenze, tutte  attività che l’Hospice promuove e che chiede di finanziare. Le cure palliative, nonostante il termine ‘palliativo’ significhi un provvedimento o una terapia che non risolve, hanno uno scopo importantissimo, migliorare la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. Cure che non guariscono ma curano il dolore e all’Hospice si allevia il dolore di tutti, parenti e familiari, con amore. Un amore ricambiato, il Galà di lunedì scorso lo ha dimostrato ancora una volta. Enrica Galeazzi