ALBAIRATE – “La mancanza della delibera del ministero dell’Ambiente ha fatto cadere il castello su cui era costruita la delibera del Cipe. Tanto che la sentenza, oltre a dar ragione al ricorso, sancisce in maniera inequivocabile la decadenza della delibera numero 7 del 2018. Questo risultato lo dobbiamo a tutti quelli che dal 2008 hanno creduto nell’utilità di fare ricorsi. Fondamentale la pubblicazione del 5 luglio 2019 in cui la commissione di Verifica Impatto Ambientale ha formalmente dichiarato che il progetto definitivo presenta sostanziali modifiche la cui rilevanza non è stata valutata”. Così il sindaco di Albairate Flavio Crivellin apre la conferenza di martedì 4 febbraio, organizzata per condividere con stampa e cittadini la sentenza di annullamento del Tar in merito alla Superstrada. Presenti i colleghi sindaci di Rosate Daniele del Ben e Cassinetta di Lugagnano, Michele Bona, gli agricoltori firmatari dei ricorsi e rappresentanti dei comitati. Durante la serata è intervenuta in videoconferenza l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle Eleonora Evi, la quale ha espresso grande soddisfazione per il risultato e ha evidenziato come questo sia stato raggiunto anche grazie alla petizione promossa nel 2017 dai grillini davanti alle commissioni europee. “Questa volta l’Europa ha dimostrato di poter stare al fianco dei piccoli comuni e dei loro cittadini”. Soddisfazione manifestata anche dal presidente Parco Agricolo Sud Milano Michela Palestra: “Un  grande risultato, frutto di un percorso condiviso e portato avanti in modo compatto. Non dobbiamo però rilassarci, dobbiamo continuare a lavorare e rimanere sempre vigili su quanto avviene nel nostro territorio”. Un pensiero condiviso e rilanciato anche dal primo cittadino di Rosate Daniele Del Ben:”Non abbassiamo la guardia!”. Felicità e soddisfazione ma grande convinzione nel dover trovare delle alternative valide ed efficaci.  “Lavoriamo insieme per trovare soluzioni e progetti validi ed adeguati alle nostre esigenze ed al nostro territorio”. Quello che rimane è una grande quantità di denaro buttato. Gli errori ci sono evidentemente stati e sarebbe opportuno si capisse chi abbia sbagliato durante questi anni, sostanzialmente sprecati. Il problema della viabilità rimane, in circa 10 anni non si è fatto quasi nulla se non portare avanti un progetto poi risultato non idoneo. Per quanto “bocciato” (non è poi proprio così, come ricordano gli esponenti pro superstrada), se ci fosse la volontà politica, nazionale e regionale, il progetto della Superstrada potrebbe esser rivisto e riadattato a leggi e normative attuali. La politica locale pare aver preso, o meglio ribadito posizione. Resta da capire se ai piani più alti ci sarà la forza e la volontà di reinvestire tempo e denaro su un progetto del genere o cercare alternative. Luca Cianflone