ALBAIRATE – Decine le auto prese a sprangate giovedì scorso nel parcheggio della stazione, costruita nelle campagne di Albairate come capolinea della linea S9. Un giovane di colore è stato visto nel pomeriggio danneggiare con furore, rompendo con una spranga lunotti, finestrini, parabrezza di decine di auto. La stessa persona è tornato a compiere gli stessi atti vandalici e minacciato chi tentava di dissuaderlo. Quando l’allarme è scattato anche sui social, ad Albairate molti si sono chiusi in casa, temendo di incontrare il giovane violento e fuori controllo. I Carabinieri lo hanno individuato il mattino seguente lungo la Sp 114 a Cisliano, quando lo hanno fermato ha opposto resistenza, si è rifiutato di riferire le proprie generalità, è stato portato in Caserma dove è stato identificato come nigeriano 21enne con precedenti penali e il permesso di soggiorno per motivi umanitari, scaduto dal 2019 ma, per la legge italiana, nonostante clandestinità e comportamento violento, i Carabinieri hanno potuto solo invitarlo a recarsi in Questura a Milano e deferirlo a piede libero alla Procura di Pavia per i danni provocati alle auto, resistenza a pubblico ufficiale, minacce. Non essendo stato colto in flagranza di reato, cioè mentre spaccava le auto e minacciava i proprietari nel parcheggio della stazione, nonostante le reazioni nei confronti dei Carabinieri, è rimasto libero di circolare e le forze dell’ordine han potuto solo “invitarlo” a recarsi in Questura. Questa notizia ha suscitato molte reazioni, in pochi credono che farà quanto gli è stato richiesto, unanime invece è il rammarico di chi non si sente tutelato e ritiene che le leggi italiane vadano riviste. “Dobbiamo forse attendere che questo nigeriano violento, clandestino e pericoloso compia reati non solo reparabili contro le auto ma magari irreparabili contro le persone? – chiede B.S.- Andrebbe rispedito in patria, semmai curato e tolto dalla circolazione, perché non hanno deciso un TSO, un ricovero forzato in psichiatria? Il buon senso purtroppo contrasta con leggi che risultano inique per tutti”. E.G.
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