ABBIATEGRASSO – Pace e silenzio, un momento per sé stessi, attraversando bellissimi luoghi, dalle Alpi alla pianura, tra monti, campagne, laghi, navigli, piccoli borghi, monasteri e affascinanti sentieri, si tratta di un pellegrinaggio che dalla Svizzera attraversa per intero la provincia di Varese per poi giungere a Pavia e collegarsi con la Via Francigena e quindi giungere a Roma, un cammino che interessa anche il nostro territorio e che può offrire nuove opportunità e stimoli per il turismo locale e la valorizzazione delle bellezze naturalistiche e architettoniche. Di questo si è parlato domenica pomeriggio in fiera nel convegno intitolato  “La via Francisca del Lucomagno: dagli antichi percorsi nuove opportunità per il territorio”, che ha attirato la curiosità e l’interesse di un pubblico attento e numeroso. Presente anche il sindaco di Morimondo Marco Marelli, in qualità di coordinatore dei Sindaci di questo ultimo tratto della Via Francisca, da Cuggiono a Pavia. Grazie anche alla preziosa collaborazione del Cai Lombardia e delle sezioni locali, in particolare quella di Abbiategrasso, sono già state fissate tre date in cui tutti possono sperimentare la via Francisca: il 15 aprile vi sarà la prima escursione da Castelletto di Cuggiono ad Abbiategrasso; il 22 aprile la seconda, da Abbiategrasso a Motta Visconti; domenica 6 maggio la terza, da Motta Visconti a Pavia. In questi ultimi tre anni molto è stato realizzato grazie anche all’Association Internazionale Via Francigena (AIVF) e all’Associazione Amici Badia di Ganna, la via è stata riattualizzata, sono state organizzate iniziative e incontri per farla conoscere, sono stati posizionati cartelli segnaletici e presto saranno pronti anche per il nostro territorio, principalmente lungo i Navigli. Il coordinatore del progetto, il funzionario regionale Ferruccio Maruca, ha spiegato cos’è la via Francisca del Lucomagno: l’importante iniziativa coinvolge una cinquantina di enti italiani, tra cui Regione Lombardia, Provincia di Varese, i Comuni attraversati dal cammino, la Comunità Montana del Piambello, i Parchi Campo dei Fiori e Alto Milanese e il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, il protocollo ufficiale è stato firmato lo scorso 21 settembre, una data che potrebbe diventare ogni anno la Giornata dedicata alla via Francisca. Un itinerario che va da Costanza a Pavia, lungo complessivamente 510 chilometri, di cui 135 corrispondono al tratto italiano, le tappe principali sono Costanza, San Gallo, il Lucomagno, Bellinzona, Agno, Varese e Pavia. Un antico tracciato di origine romana-longobarda, storicamente documentato, che portava migliaia di pellegrini a Roma. Era una delle vie fondamentali di collegamento dal centro Europa con la Pianura Padana, un percorso che portava “comodamente” e più velocemente di altre vie nella “Città Santa”. Tra i personaggi che la percorsero  San Colombano e gli imperatori Enrico II° e Federico Barbarossa. Una via importantissima per la storia della Chiesa e dell’Europa se si pensa anche al fatto che a Costanza si recavano pontefici e vescovi. Fino al 1846 (anno della costruzione del ponte di Melide), la Via Francisca del Lucomagno rappresentava la via più diretta da Milano per raggiungere Basilea o Costanza, attraversando il fiume Tresa a Ponte Tresa. Oggi è importante valorizzarla, al pari di un monumento storico lasciatoci in eredità da trasmettere a chi verrà dopo. Già migliaia di persone negli ultimi anni l’hanno percorsa (ci vuole circa un mese di camminata), ogni diocesi rilascia un timbro su un apposito libretto che, oltre a rappresentare un piacevole ricordo, permette di registrare tutte le persone che passano e avere un riscontro numerico. Un tipo di “viaggio” che, grazie anche ad un crescente interesse per i cammini storico-religiosi, ottiene sempre di più consensi e apprezzamenti. Alcune esperienze sono state ben descritte nel video proiettato domenica, trasmesso sulla tv svizzera; chi ha vissuto in prima persona il cammino lo ha raccontato con emozione e grande rispetto per i luoghi attraversati. Si è parlato infatti di un turismo “lento” e sostenibile che non crea traffico, rispetta l’ambiente, ravviva anche i piccoli centri dove ci si ferma per dormire e rifocillarsi, oltre che visitare le loro bellezze, senza fretta, immergendosi completamente nella natura e in un avvolgente e confortante silenzio. Gran parte della Via corrisponde a sentieri o piste ciclopedonali, per cui può essere agevolmente percorsa durante tutto l’arco della giornata e per l’intero anno. L’intero percorso può essere effettuato anche in mountain bike, vista la presenza di tratti sterrati e zone boschive. Ecco le tappe che interessano la nostra zona: Castelletto di Cuggiono – Abbiategrasso; Abbiategrasso – Motta Visconti; Motta Visconti – Pavia. Un progetto che ha grande potenzialità, che dà beneficio al territorio portando nuovi visitatori, ai quali ha molto da offrire. S.O.