ABBIATEGRASSO – Tra le strade desolate di un mercoledì di festa, un gruppo di persone assetate di cultura e curiosità visita i monumenti storici della città.

Il Comune di Abbiategrasso ha organizzato, in occasione della 20° edizione della “Giornata Nazionale del Trekking Urbano”, un percorso denominato “Trekking a colori: pratiche di sostenibilità attraverso i secoli”. L’iniziativa ha avuto inizio nel 2004 a Siena, con la proposta di Donatella Cinelli Colombini, per riscoprire gli angoli più nascosti e curiosi delle città d’arte.

Il Trekking Urbano è diventato un’idea di turismo alla portata di ogni persona, a qualsiasi età e senza particolari equipaggiamenti, con un abbigliamento confortevole e il desiderio di socializzare in modo costruttivo. Entrare in contatto con gli aspetti più caratteristici della vita locale, scoprendo le indiscrezioni della storia sfuggite ai libri di testo scolastici, è un passatempo da svolgere in qualsiasi periodo dell’anno. Le persone possono scegliere di svolgere quest’attività per tonificare il corpo e la mente.

Necessità di chiunque viva in spazi chiusi o ambienti poco interessanti o attività quotidiane disumanizzanti. Il 31 ottobre e l’1 novembre, mattina e pomeriggio, la popolazione ha avuto 4 occasioni per visitare la sua città sotto una luce diversa. Il percorso abbiatense ha toccato 4 luoghi famosi. La partenza delle visite guidate è avvenuta all’Infopoint della Pro Loco presso il Castello Visconteo. Tale maniero è di matrice duecentesca ed è stato eretto, dal 1381, da Gian Galeazzo Sforza e abbellito, dopo il 1438, da Filippo Maria Visconti.

Lo scopo iniziale era la difesa da attacchi nemici, quindi fu costruito in un punto strategico tra il Naviglio Grande e la strada di collegamento Milano-Vigevano. L’attuale viale Mazzini un tempo era un ramo del Naviglio, molto trafficato da barconi per scopi commerciali e civili. Un susseguirsi di cambiamenti della città nei secoli ha segnato la vita dei cittadini e tante notizie sono andate perse nella quotidianità. La seconda tappa della comitiva è stata piazza Marconi con il caratteristico portico che la circonda e la sede del Municipio al suo centro.

Uscendo dalla piazza le persone hanno potuto ammirare i balconi ben restaurati di una casa del ‘400. Proseguendo per via Borsani il gruppo è arrivato alla Basilica di Santa Maria Nuova, edificata nel 1388 in occasione della nascita di Giovanni Maria, figlio di Gian Galeazzo Visconti. La chiesa è preceduta da un quadrilatero rinascimentale che rivela in facciata la grande arcata del pronao. L’esecutore dei lavori rimane argomento dibattuto. Una prima interpretazione attribuisce l’opera a Donato Bramante, ma in seguito è stata smentita passandone il merito a un allievo.

Sguardi ammirati hanno lasciato il cortile della Basilica per riattraversare piazza Marconi, dove alcuni tradizionalisti freddolosi compravano le castagne appena abbrustolite in occasione della Festa di Ognissanti. Il gruppo compatto di visitatori ha percorso chiacchierando corso Italia verso il Ponte di San Pietro. Il rione di San Pietro è forse il più importante della città, anche se storicamente rimasto fuori dalle mura del Castello. La sua storia comincia nell’8° secolo, quando gli abitanti della campagna cominciarono a spostarsi nell’entroterra e organizzarsi in comunità.

L’insediamento di San Pietro ha acquisito sempre maggiore importanza, fino a prendere il nome di “villaggio”, e diventare il quartiere che è adesso. All’incrocio con viale Manzoni il gruppo ha seguito l’itinerario fino all’ex Convento dell’Annunciata, complesso architettonico voluto da Galeazzo Maria Sforza a compimento di un voto formulato nel 1466.

Alla morte del padre Francesco Sforza, Galeazzo Maria era al servizio del Re di Francia, quando nel tentativo di tornare a Milano ed essere proclamato Duca scampa al pericolo di un’imboscata. Il monastero, in pieno stile rinascimentale, è stato eretto tra il 1469 e il 1477 e affidato all’Ordine dei Frati Minori dell’Osservanza di S. Francesco. L’Annunciazione è un tema ricorrente nell’Ordine e molto caro a Francesco Sforza che era diventato Signore di Milano il 25 marzo 1450.

Nel 1810 il convento fu soppresso e l’anno successivo trasformato in ospedale per ospitare la sezione maschile della Pia Casa degli Incurabili. Il complesso conventuale fu nel 1873 frazionato e venduto a privati cambiando più volte destinazione d’uso. L’uso indiscriminato degli spazi portò al degrado dell’intero edificio. Nel 1997 fu acquistato dall’Amministrazione Comunale e restaurato. Ai giorni nostri l’ex Convento dell’Annunciata è sede di eventi culturali e artistici accessibili a ogni individuo, residente o in visita, nella città di Abbiategrasso. Laura Cittar