ALBAIRATE – Dalla rassegna stampa, mostrata dal sindaco di Albairate Giovanni Pioltini nella serata pubblica del 22 giugno, il progetto definitivo ANAS arrivato sui tavoli comunali il 21 aprile scorso, scontenta tutti i sindaci. All’interno di questo scontento si è però avuta una spaccatura netta tra i primi cittadini, frutto di sensibilità diverse e risultato di tre tavoli di lavoro. Da un lato Albairate e Cassinetta di Lugagnano che vogliono uscire dalla legge obiettivo proponendo un’alternativa viabilistica più economica e meno impattante per la salvaguardia di un territorio produttivo e di pregio che ingloba Parco Agricolo Sud e Parco del Ticino, dall’altra Boffalora, Magenta, Robecco, Abbiategrasso e Ozzero, che invece vogliono delle modifiche al tracciato sui loro comuni. Una visione globale che mira a salvare un territorio di pregio contro una visione più ‘campanilistica’ che invece vuole portare a casa il risultato meno impattante per ciascun paese (Robecco, ad esempio, desidera una variante con un interramento). Questa divisione era già intuibile alla presentazione del tavolo di Corte Salcano poiché Abbiategrasso, Ozzero, Robecco, Magenta e Boffalora erano assenti. Insieme a Pioltini e Accinasio erano invece presenti i sindaci di Cusago, Cisliano e Rosate mentre Omar Cirulli di Gudo Visconti era seduto tra il pubblico. Perché è a loro, in nome di un territorio comune, che i primi cittadini di Albairate e Cassinetta vogliono chiedere sostegno per un’infrastruttura da sempre ritenuta inutile, onerosa e dalle caratteristiche altamente impattanti come il grande svincolo a trombetta su tre livelli alla Bruciata e alle mitigazioni ambientali, che non prevede il recupero dell’esistente e soprattutto che non risolverà i problemi di traffico verso Milano a causa dello stralcio. In particolare il 30% del tracciato stradale graverà sul territorio albairatese corrispondente oltre al disagio di avere 4 anni e 4 mesi di cantieri che comprometteranno il traffico già congestionato. Ma secondo Pioltini, che durante la serata non ha fatto sconti agli assenti, la superstrada sarà un vero e proprio cavallo di Troia per completare il sistema delle Tangenziali che vedrà coinvolti anche altri comuni come Rosate, Vermezzo e Gudo Visconti: il naturale proseguimento della TEEM sarà la TOEM, tornata recentemente alla ribalta nonostante la cancellazione del 2011, e sulla TOEM s’innesterà agevolmente la Vigevano Malpensa cancellando così buona parte della mezzaluna fertile del Sud-Ovest milanese. E questo, secondo Pioltini, senza alcuna attenzione alla Carta di Milano sottoscritta a Expo e alla Legge Regionale del 2014 che vuole la riduzione del consumo di suolo e la riqualificazione dell’esistente. Daniele Del Ben, sindaco di Rosate, si è espresso sulla divisone tra i primi cittadini “Dobbiamo avere una posizione chiara e condivisa da tutti, e se non ci sarà condivisione dovremo comunque andare avanti. Questa sera non c’è il sindaco Arrara: è un problema grosso perché è del PD ed è consigliere della Città Metropolitana. Come il sottoscritto in tasca ha la tessera del Partito Democratico, e io mi sento un po’ abbandonato dal mio partito che non ha una posizione chiara e univoca. Si deve andare avanti uniti e togliere l’infrastruttura dalla legge obiettivo”. I prossimi passi, come annunciato da Daniela Accinasio, sindaca di Cassinetta, saranno legali e prevedono una lettera di contestazione preventiva e un ricorso dopo la delibera del CIPE. Simona Borgatti