ZELO SURRIGONE – E’ passato un mese e ancora nulla è cambiato. Lo
scorso 2 ottobre avevamo parlato di un problema grave che riguarda
diverse famiglie di Zelo Surrigone, genitori di bambini e ragazzi disabili.
Era il periodo del referendum sulla fusione, le attenzioni di politici, e non
solo, erano concentrate su altro. La fusione è passata, ha vinto il sì, e si
andrà verso una riorganizzazione dei vari servizi, i cittadini si augurano
che questo possa portare dei miglioramenti. Fuori dai seggi elettorali
avevamo incontrato il sindaco di Vermezzo Andrea Cipullo che ci aveva
detto che avrebbe esaminato la questione ma che, al momento, la palla
era ancora in mano all’Amministrazione di Zelo. Col nuovo anno, anche
grazie alla fusione, con l’approvazione del nuovo bilancio si impegnerà
per quanto possibile a risolvere la questione. Intanto Roberto Guarino e Paolo Ceccoli, due dei
genitori che hanno denunciato la problematica, non hanno ottenuto
risposta dal Comune di Zelo. Diverse e-mail e anche raccomandate sono
state inviate senza risultati… e i loro figli, che avrebbero diritto (oltre alle
18 ore coperte dallo Stato) a 18 ore settimanali di assistenza a scuola (che
dovrebbe garantire il Comune), vengono assistiti per sole 7 ore. Per
legge, infatti, nell’orario scolastico, ogni bambino
disabile o affetto da autismo ha diritto ad un certo numero di ore di
assistenza garantite dal provveditorato, e un certo numero di ore di
assistenza garantite dal Comune di residenza, per un totale di 36 ore.
Negli scorsi anni, quando c’era l’Unione tra Vermezzo e Zelo, i due ragazzi
sono stati assistiti sostanzialmente nel modo corretto, ma da quest’anno,
decaduto l’accordo
presente con l’Unione, sono iniziati i problemi. Come ci avevano
raccontato Paolo e Roberto, “le ore garantite ai due minori non sono più
nemmeno 15, facilmente compensabili fino a 18 con terapie ed altre
attività, ma bensì meno della metà: 7 ore”. Le ripercussioni gravano tutte
sulle famiglie, sia a livello economico che pratico, ma il problema deve
riguardare tutti i concittadini e gli amministratori. Paolo e Roberto ci
hanno raccontato i numerosi tentativi di ottenere soluzioni o soltanto
risposte concrete e sincere alle loro problematiche: hanno spedito e-mail,
lettere e richiesto
incontri. “La risposta è che ormai il bilancio è stato fatto e che non ci sono
i fondi per poter aumentare le ore. – afferma Roberto – Oltre al
disappunto di sapere che la nostra situazione non è caduta sulle spalle
del comune improvvisamente, che quindi un sindaco attento e capace
avrebbe dovuto saper affrontare la questione al momento della
compilazione del bilancio, mi fa e ci fa ancora più rabbia sapere che la sua
scusa è che non si possa metter mano al bilancio, cosa che non
mi risulta… Si tratta di scelte. Si può scegliere ad esempio di spegnere
prima i lampioni, piuttosto che organizzare meno iniziative… Penso ci
siano i modi per dare a chi ne ha bisogno ciò che per legge gli va dato,
nulla di più!” Un disagio grave che riguarda diverse famiglie, ci assicurano
Paolo e Roberto. “La questione è stata superficialmente affrontata, o
meglio quasi dimenticata, dalla
giunta zelese. Più volte abbiamo contattato il sindaco e più volte si è
rimandato ad una prossima decisione o trattativa con Vermezzo”. Roberto
Guarino già questa estate (in cui suo figlio ha dovuto rinunciare al centro
estivo perché il servizio di assistenza non è stato più garantito,
costringendolo a
numerosi sacrifici) aveva avvisato più volte il sindaco Raimondo, già
preoccupato che la stessa problematica si presentasse a settembre in
orario scolastico. Come difatti è avvenuto. “Il Comune ha il dovere di
garantire queste ore e molti Comuni in Italia sono stato condannati per
queste inadempienze”, sottolinea Paolo. Ora la questione, approvata la
fusione, passerà al prossimo sindaco, ma i figli di Paolo e Roberto non
possono aspettare, meritano e hanno diritto a risposte e
soluzioni nel più breve tempo possibile. L.C. e S.O.
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